L’uomo venuto dal profondo nord, da quella parte dell’Europa che non è poi così lontana. Ingus Jakovics, 26 anni da Madona in Lettonia, si è scaldato con il cuore dei tifosi varesini. La scorsa estate è arrivato a Bormio durante il Valtellina Circuit nel precampionato per sostituire l’infortunato Jason Clark entrando poi ufficialmente nel roster di Attilio Caja al posto di Milenko Tepic. Ingus è quella pedina in più che dà un po’ di tranquillità al reparto play-guardia della squadra biancorossa e in diverse partite ha dato un aiuto fondamentale soprattutto con i suoi tiri da tre punti.

Che bilancio fai di questi tuoi primi mesi a Varese?
“Sono molto fortunato perchè con i miei compagni si sono create amicizia e armonia e siamo un gruppo davvero speciale. Siamo una squadra nel vero senso della parola e sono felicissimo di giocare insieme a loro”.

Molto bene in casa, in trasferta fate più fatica…
“E’difficile da spiegare il perchè fuori dalle mura del Palazzetto non riusciamo ancora ad essere determinati. Però non dobbiamo pensarci più di tanto altrimenti rischiamo che questo diventi un’ossessione. In settimana lavoriamo veramente duro per preparare ogni sfida e credo che quando riusciremo a vincere una partita in trasferta ci sbloccheremo sicuramente soprattutto a livello psicologico”.

C’è un compagno con cui hai maggiore intesa?
“A livello tattico devo dire che non c’è nessuno in particolare anche perché il sistema del nostro gioco è basato sul fare il maggior numero di passaggi possibili e tutti devono passare la palla velocemente. Dal punto di vista personale quando sono arrivato a Varese conoscevo solamente Vene che ha le mie stesse origini e con lui mi trovo bene”.

Sei alla tua prima esperienza in Italia. È stato difficile ambientarti?
“Direi di no. Mi piacciono tantissimo l’ambiente, la città e la posizione geografica. Non ero mai stato in Italia e la apprezzo ancora di più perché fa meno freddo rispetto ai luoghi dove sono nato. I varesini mi hanno accolto bene, sono persone che ti trasmettono parecchio calore, sono aperte e si sente che qui la pallacanestro ha fatto la storia. Ovunque vado si respira aria di basket”.

Ti sei affezionato a qualche luogo particolare della nostra città?
“Adoro il Sacro Monte e ci vado spesso con la mia ragazza quando abbiamo il giorno libero. Mi piace poi la montagna e il lago. In questi mesi ho cercato anche di fare un po’ il turista e sono rimasto molto colpito dalla bellezza del lago di Como”.

Oltre alla pallacanestro, quali sono le tue passioni?
“Mi piace giocare a calcio e nei momenti di relax mi cimento con i  videogames”.

Quella dell’Enerxenia Arena è un’atmosfera tutta particolare, il tifo si fa sentire, i tifosi vi seguono anche in trasferta…
“Ringrazio tutti per il calore che ogni giorno ci dimostrano. I tifosi sono unici, per noi sono importantissimi e il loro sostegno ci aiuta parecchio in ogni partita anche fuori casa”.

A questo punto del campionato, cosa ti senti di promettere al pubblico varesino?
“Sicuramente sono due gli obiettivi ben precisi: arrivare alle Final Eight di Coppa Italia e provare a raggiungere i play off. Noi ce la metteremo tutta, vi do la mia parola”.

Benedetta Lodolini