Giacca e cravatta giustificano il compleanno. E la classifica ormai consolidata nell’eccellenza delle prime posizioni. Ivan Javorcic legge a modo suo il 2-0 sull’Albissola: “Siamo partiti forte. Abbiamo saputo gestirla e poi l’abbiamo chiusa. Non era scontata. Abbiamo giocato senza 18 gol, quelli di Gucci e Le Noci. Ad un certo punto ho richiamato la squadra perché alcune cose le potevamo fare meglio. Le partite di calcio in C vanno sempre giocate. Sesta vittoria consecutiva in casa. Sono contento che abbia segnato Colombo in un momento così particolare della nostra storia. Ieri l’avevo chiamato per dirgli che avrebbe giocato. Era giusto così per il suo percorso qui. E voglio pensare che non sia stato un caso. Il centenario? Non siamo in tanti ma bisogna anche dar merito a chi c’è stato sempre“.

L’ex varesino Damonte tiene comunque botta: “Siamo un po’ in emergenza, il gol del 2-0 ci ha tagliato le gambe nel momento in cui potevamo provare a pareggiare. Cerchiamo di fare il nostro“.

Per Claudio Bellucci risultato in qualche modo da accettare: “Abbiamo fatto bene. Purtroppo avevamo tante assenze. Prendere gol subito è pesato. Abbiamo preso una rete tipica della Pro Patria. Su una seconda palla. Dobbiamo far girare la ruota noi con le nostre prestazioni. Mi dispiace solo per il risultato“.

Chiusura con Donato Disabato, sorridente dopo uno scampolo di partita. Nicolò Ramella sottolinea quanto Dido sia uno dei simboli del gruppo. Anche quando non gioca: “Prima il gruppo. Dobbiamo andare avanti così. L’importante è la squadra. Se avessi voluto andare via l’avrei fatto. Sono rimasto perché è quello che volevo“. Alla fine il segreto è proprio quello.

Giovanni Castiglioni

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