Luna (quasi) piena, esibizione della Pro Patria Bustese di twirling a corredo, robusta partecipazione di pubblico. Insomma, un discreto successo. La ritardata presentazione ufficiale della Pro Patria 2019/2020 ha colmato la lacuna di una vernice sociale messa in agenda con 3 giornate di campionato già in archivio. Scelta non casuale, certamente suggerita dalla contingenza.

Inutile pretendere novità a tutti costi dalla serata dello “Speroni“. La sceneggiatura (ormai consolidata) non ne prevede. Format a ritmi serrati e onori di casa affidati ad uno del mestiere, il Responsabile della Comunicazione biancoblu Nicolò Ramella. Gerarchie e cavalleria impongono la scena a Patrizia Testa: “Bentornati ad alcuni, benvenuti ai nuovi. Spero di trasmettere i valori che sono nel nostro DNA a tutti i ragazzi del nostro settore giovanile. Perché l’11 settembre? Perché l’ho voluto io. Per poter avere tutta la rosa a disposizione, compresi gli ultimi arrivati“.
Istituzioni locali presenti in forze con il sindaco di Busto Emanuele Antonelli (e quello di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio), la vice e assessore alla cultura Manuela Maffioli, la neo assessore allo sport Laura Rogora e il (come di consueto) trascinante responsabile cittadino dell’istruzione Gigi Farioli.
A precedere la prima squadra, la sfilata dell’intero settore giovanile (rappresentato dal Responsabile Beppe Scandroglio) con ragazzi sistemati in campo a formare la scritta “Forza Pro!!“. Messaggio incassato da Colombo & C. in ordinata passerella (più o meno) numerica. Da registrare, la prima apparizione assoluta del nazionale albanese under 21 Aristidi Kolaj. Chiusura suggestiva con curtain call riservata ai due segreti (meglio svelati) dell’ultimo scorcio di storia tigrotta: Sandro Turotti e Ivan Javorcic. La nuova Pro Patria ha radici profonde in quella vecchia.

 Giovanni Castiglioni

Tutte le foto di Davide Caforio, Agenzia Blitz