Archie: 4,5 Molle e senza alcuna energia. Si aggira per il campo come un fantasma: emblematica la stoppata subita a inizio terzo periodo. Urge ritrovarlo in questi 15 giorni.
Avramovic: 6,5 L’inizio è tragico, quasi come se Aleksa avesse il braccino con un primo quarto da 0/4 totale dal campo. Subisce il fisico di Sanders in difesa, ma ci crede ed è l’ultimo a mollare con un quarto periodo fatto anche di cocciutaggine e lotta senza quartiere. Peccato manchi il supporting cast.
Iannuzzi: 6 Qualche sbavatura come la stoppata subita da Stojanovic sul finire del primo quarto, ma anche qualche furbata come il fallo subito da Ricci poco dopo. Tra alti e bassi, prova comunque sufficiente per Antonio.
Natali: 6 Mandato in capo a metà terzo periodo in un momento difficile, Nicola risponde con tanta applicazione in retroguardia e pescando tre liberi su un fallo speso dal temutissimo Crawford. Senza paura, come sempre. Atteggiamento da esportare.
Salumu: 5 In campo nel momento in cui Crawford sfuria dall’arco con 4 triple filate, Jean cerca di rendersi utile in attacco anche se spesso è costretto a forzare palla in mano risultando meno incisivo. Spreca la tripla, aperta, dell’ultimo possibile rientro sul -5: sul rovesciamento Aldridge non sbaglia e decide la gara portando Cremona a +11. Attimi decisivi.
Scrubb: 5,5 Praticamente assente nei primi 20′ di gioco, si scalda nella ripresa e gioca anche un discreto quarto periodo, ma ha sul gobbo la colpa di aver mancato due “rigori” dall’arco nell’ultima frazione che potevano riscrivere la storia di questa partita.
Tambone: 6 Preferibile nella gestione dei ritmi allo spento Moore, ha il pregio di far girare meglio la squadra nella seconda frazione. Cala alla distanza, perdendo anche visione di gioco.
Cain: 6,5 Calano i rifornimenti al totem biancorosso (solo 6 tiri di cui un paio da rimbalzo offensivo) con la squadra che fatica a dar la palla in area. Lui non si demoralizza e macina chilometri in difesa, morde a rimbalzo (12) e subisce comunque falli (4).
Ferrero: 6 Inizio da fuochi artificiali dove, novello re Mida, trasforma in oro ogni pallone che tocca. Poi il terzo fallo speso precocemente al 13′ lo toglie dalla gara: in 4′ in campo brucia le ultime due penalità senza incidere. La sua mancanza è costata cara a Varese.
Moore: 4,5 Il grande assente della partita. Dopo la sfavillante prova di Trieste, Moore cicca in pieno la gara di Coppa Italia perdendo nettamente il duello con Diener, ma, sopratutto, facendo restare in costante stallo l’OJM. Urge ritrovare continuità: Ronnie è una delle chiavi di volta di questa Varese: senza di lui il motore batte, ampiamente, in testa.
Matteo Gallo