Gatti: 8 Il suo duello con Corral anima tutta la partita: botte, punti, tocchi di fino, canestri di classe. Spettacolo nello spettacolo verrebbe da dire. Decisivo nella rimonta del quarto periodo. Chiude col 63% da 2, il 57% da 3, 7 rimbalzi, 3 assist, 5 falli subiti e 31 di valutazione. Gran rientro.
Gatto: 6,5 Resta seduto fino al 14′, poi, praticamente, non esce più dal campo. Questo perchè dà mordente in difesa e cerca di attaccarsi alle caviglie del proprio dirimpettaio. Manca di mira in attacco, ma in una difesa che deve registrarsi serve come il pane.
Allegretti: 9 Il Frantumatore, meglio noto come martello di Thor, gli attiene alla perfezione. E’ la più meravigliosa arma nella manica di Vescovi nonchè inarrestabile: 25 punti in 39′ col 70% da 2, 8/8 ai liberi, 12 rimbalzi e 40 di valutazione. Fa letteralmente ciò che vuole dell’ostica difesa vicentina ed è un peccato vederlo uscire sconfitto. Su tutto scegliamo la perla con cui illumina la gara: dall’arco un passaggio schiacciato che libera Gatto in taglio verso canestro. Divino.
Ballabio: 5,5 Parte bene catalizzando falli su di sè, poi si ritrova nel secondo quarto fallo con 3 falli ed esce di partita.
Maruca: 5,5 La schiena non gli ha dato tregua in settimana e si vede che non è al meglio. Solo 8′ in campo per lui.
Calzavara: 6,5 Spende 2 falli in breve tempo attirandosi i rimproveri di coach Vescovi, ma poi si guadagna minuti mettendo in campo grinta e faccia tosta su entrambi i lati del campo. Non ha paura di entrare nel traffico, ma lunedì doppia razione di tiri liberi: quel 50% dalla linea della carità grida vendetta.
Gergati: 6,5 Sembra scivolare via dalle pieghe della partita, ma poi, sornione, lo riscopri fondamentale nel finale come uno spritz ad un aperitivo: due bombe del doppio, illusorio meno uno. Va detto che lascia sul ferro la ghiotta e forse decisiva occasione del sorpasso a -40″, ma la gara è stata persa in quello sciagurato inizio di terzo periodo.
Caruso: 5,5 Spuntato offensivamente (1/9 complessivo dal campo), si applica in difesa, ma non va oltre le righe.

Matteo Gallo

– LA PARTITA