Il punto più basso della storia del Varese Calcio è stato toccato oggi. “Sfrattato”, per modo di dire, da casa sua, il club non giocherà la prima giornata di ritono al “Franco Ossola”. Contrariamente a quanto è trapelato ieri, lo stadio resterà chiuso. Immagine più clamorosa non si era mai vista a Masnago.
La Lega Nazionale Dilettanti ha appena ufficializzato il cambio di campo della sfida tra Varese e Verbano, prima giornata di ritorno, che non si giocherà al “Franco Ossola” dove mancano acqua, luce e gas per via della morosità del club, ancora sospeso nel bel mezzo della trattativa tra Benecchi e Fadani.
Vista la situazione, già nei giorni scorsi il direttore tecnico Marco Ballotta si era messo in movimento per cercare un’alternativa e stamattina è stato positivo il sopralluogo al centro sportivo di Ponte Tresa, al confine della Svizzera, casa dell’Olimpia di Vincenzo Rinaldi. Il patron ha concesso il campo di via Rapetti a titolo gratuito. Il terreno di gioco è quello dove si allena la squadra che milita in Promozione e che la domenica gioca sul campo accanto. Al “Calvi Roncoroni” vi è la presenza di una tribunetta che tuttavia contiene circa un centinaio di tifosi, quindi resta da capire come intende comportarsi la società nei confronti dei circa 600 abbonati. Si attendono comunicazioni sul fronte spettatori, ordine pubblico e parcheggi.
Seguono aggiornamenti.
Aggiornamento ore 17. L’impianto di Lavena Ponte Tresa può ospitare un totale di 430 posti + 15 posti dedicati ai disabili. Di quest 260 in tribuna e 160 in gradinata.
Elisa Cascioli