Max Ferraiuolo c’era in quella bella, ma amara tre giorni di Chalon e si ricorda perfettamente che anche allora, dopo i bruciori di Coppa, ci fu un altro derby con Cantù che fu vinto dai cugini proprio come quello del Sabato Santo: “Peccato perchè, in primis, perdere un derby non è mai piacevole. Poi, nelle due precedenti trasferte avevamo sempre battuto Cantù, ma sabato hanno meritato di portare a casa i due punti. Sono stati più aggressivi e hanno dimostrato di essere una squadra magari meno organizzata, ma dotata di più talento e hanno trovato chi ha tolto le castagne dal fuoco quando serviva: Jefferson, ovviamente, su tutti, ma anche gli altri suoi compagni di squadra che, a turno, ci hanno fatto male. Noi, invece, siamo stati un po’ carenti sotto questo punto di vista”.

Tornando ai paragoni con tre anni fa, anche i tedeschi non ci dicono proprio bene. Allora fu Francoforte, oggi Wurzburg. Ad ogni modo, qual è il bilancio di questa Coppa?
“Penso sia stata un’esperienza positiva. Come già successo negli anni passati, la Fiba Europe Cup ci ha dato la forza e le energie per ripartire dopo momenti non belli in campionato restituendoci tanta fiducia. C’è chi denigra questa Coppa, ma a noi non interessa. In semifinale abbiamo perso contro un Wurzburg molto ben organizzato e fisico. In più, ritengo che abbiano un pizzico di talento in più di noi. Forse non ci aspettavamo così tanta intensità e questo ci ha spiazzato nella decisiva gara d’andata”.

Tornando al campionato, ora ci sono due sfide casalinghe. Ipotizzando due successi, si toccherebbe quota 32 punti in classifica, cosa che ad oggi sembra non sufficiente per entrare nei playoff. E sarebbe la prima volta nella storia del campionato che una squadra con 32 punti non riesca ad entrare nei playoff.
“Incredibile, se poi si considera che fino allo scorso anno bastavano praticamente sempre 30 punti per essere ai playoff. Quest’anno ci sono molte squadre in lotta e per esser certi di avere un posto al sole bisogna puntare ai 34 punti e, dunque, conquistare tre vittorie nelle ultime tre uscite. Sarebbe un errore grosso farsi prendere dall’ansia: bisogna affrontare una gara alla volta partendo dal presupposto che le formazioni che lottano per la salvezza saranno ancor più determinate di chi vuole i playoff. Ci aspettano delle battaglie tostissime, dobbiamo tenere giù la testa e pedalare forte. Quando saremo agli ultimi 100 metri, cioè contro Bologna, allora potremo capire quali sono le nostre reali possibilità”.

Grande equilibrio in campo, peccato che fuori accada di tutto con mille problemi societari.
“Purtroppo, bisognerebbe vivere questo momento con la consapevolezza che il nostro movimento è in forte difficoltà. Probabilmente c’è chi pensa che siamo più grandi di ciò che in realtà siamo. E’ difficile ottimizzare le risorse, ma va considerata la bassa attrattività del nostro sport. Al di là di isole felici come Varese, solida finanziariamente e con un pubblico che non tradisce mai, il resto del nostro movimento fa tanta fatica. Serve essere realisti e guardarsi bene allo specchio: fare un mezzo passo indietro in questo frangente può servire. Ci sono troppe società con problemi e questo è un brutto segnale che non può essere ignorato”.

Tornando all’attualità, domenica arriva Pesaro a caccia dei due punti, con un Wells appena aggiunto e Boniciolli che tiene sulle corde i suoi. Una gara tutt’altro che facile.
“Sono in lotta per la salvezza e qualche jolly nel finale lo pescano sempre come l’anno scorso quando vinsero a Milano. Dovremo avere grande attenzione e ci servirà un pubblico caldo a spingerci. Bisognerà stare attenti a non avere cali di concentrazione. Pesaro ha tre, quattro giocatori di talento e fondamentale sarà la nostra difesa che dovrà contenerli. Servirà grande attenzione dato che a Trento fino a 2′ dalla fine Pesaro era in corsa per fare il colpaccio”.

Matteo Gallo