Una vecchia foto che, mentre rimetti in ordine, salta fuori da un cassetto. Nella vecchia foto sono ritratte Silvia Bellomo, donna meravigliosa e straordinaria presidentessa dell’Angstrom Busto Basket e un paio di sue giocatrici. La foto ha un effetto devastante. In positivo. In un nanosecondo attiva almeno un miliardo di ricordi e Lorenza Baraldi, che di quella squadra era una delle giovani ed entusiaste colone, si fa volontariamente travolgere da una cascata di nostalgia, da un tornado di emozioni e dal desiderio di fare qualcosa per ricordare una figura importante e significativa come Silvia.

“Rivedere quella foto – racconta Baraldi -, ha riacceso mille riflettori sul periodo più bello ed esaltante della mia vita da giocatrice professionista. Ma soprattutto ha riacceso il bellissimo ricordo, peraltro mai spento, di Silvia Bellomo che di quella squadra era la presidentessa illuminata, ma per tutte noi giocatrici rappresentava qualcosa di più. Molto di più. Silvia, per esempio, nei miei confronti è stata di volta di volta in volta mamma-bis, sorella maggiore, amica e consigliera, protettrice dalle grinfie di coach Ricchini, istitutrice scolastica, cuoca e chi più ne ha ne, più ne metta. Ma Silvia ha avuto gli stessi ruoli con tutte le mie compagne. Silvia la si può semplicemente riassumere con una frase: c’è sempre stata, in termini positivi e affettuosi. Per questa ragione, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa, abbiamo pensato di ricordarla esattamente come lei avrebbe voluto: su un campo da basket. Così, attivando tutti i canali social possibili e immaginabili nel giro di pochissimi giorni sono arrivate una dopo l’altra tante adesioni al progetto dimostrando che la signora Bellomo, la nostra amata “Presi”, era davvero una persona speciale rimasta nel cuore di tutti. Per questo sabato pomeriggio al PalaFerrini di Busto Arsizio alle 17 si terrà il “Memorial Silvia Bellomo”, ossia una partita celebrativa alla quale saranno presenti gran parte delle giocatrici di quella squadra. Citandole in ordine sparso, i tifosi di Busto, oltre alla sottoscritta potranno rivedere Sandra Palombarini, Maria Luisa Premier, Fiorella Tormena, Sandra Marabese, Patrizia Canesi, Silvia Brum, Michela Scarsoglio, Cristina Carmilla, Federica Azzimonti, Simona Reguzzoni, Elena Rodighiero, il preparatore atletico Nicola Bianchini, altri componenti dello staff tecnico e sanitario. Tutte “ragazze” che, pur di essere presenti, molleranno per un paio di giorni famiglie, figli, attività lavorative, impegni vari e sobbarcandosi centinaia di chilometri – Silvia Brum, per dire, verrà dalla Sicilia – a distanza di trent’anni toccheranno ancora il parquet del Ferrini”.

Formidabili quegli anni, quindi?
“Solo formidabili? Guarda – replica Lorenza col suo accattivante accento emiliano -, in realtà non saprei nemmeno trovare un aggettivo adatto per descrivere quella che per me, e per molte di noi, è stata l’esperienza sportiva e umana più importante della nostra vita. Alla fine degli anni ’80, per una di quelle straordinarie alchimie che ogni tanto capitano nel corso della nostra esistenza, si ritrovò a Busto un incredibile gruppo di giocatrici. Forse, anzi, certamente non eravamo le più forti o le più talentuose del campionato, ma di sicuro eravamo le più affiatate, le più amiche, quelle più disposte a darsi una mano sul campo e a lottare l’una per l’altra. Questa coesione nasceva dal “feeling” naturale e dall’amicizia che si era creata tra noi. Ci si frequentava sempre anche fuori dal campo e in pizzeria, facendo colazione insieme al mattino, andando in paninoteca la sera si rinforzavano amicizia, rispetto, complicità e solidarietà. Non a caso la squadra di Busto era conosciuta per grinta, tenacia e carattere e tutte le avversarie, anche quelle più famose e celebrate, ci temevano perchè sapevano che per batterci non sarebbe bastato impegnarsi al 110%. Contro di noi, bisognava andare oltre. Molto oltre. Ed il motore di tutto questo benessere mentale era sempre lei: la “Silvia”, la presidentessa. Una figura che ricorderemo con foto, ritagli di giornale, video, “memorabilia” usciti dai cassetti di ognuna di noi. La ricorderemo anche attraverso le parole dei suoi figli: Michela, Patrizia e Gianandrea. Tuttavia, sarebbe bello che i nostri tifosi di un tempo, i favolosi ragazzi che in casa e in trasferta affollavano l'”Angolo Caotico“, fossero presenti in massa, ricchi di entusiasmo e di voce come un tempo. Anzi, rivolgo loro un appello: non potete e non dovete mancare. Fatelo, soprattutto, per Silvia. Se lo merita”.

 Massimo Turconi