Niente da fare per Nicolò Martinenghi. Come due anni fa a Budapest 2017 e come due giorni fa nei 100 rana, anche a Gwangju, in Corea del Sud, “Tete” non riesce a superare l’ostacolo della semifinale mondiale nei 50 rana.
Dopo il 27”00 e il 10° tempo in batteria questa notte, il 19enne di Azzate tesserato per le Fiamme Oro e il Nuoto Club Brebbia non riesce a migliorarsi in semifinale, anzi. Il 27”31 vale soltanto il 14° tempo complessivo ex aequo con il croato Nikola Obrovac e, dunque, gli costa l’eliminazione. Il cronometro non gli dà ragione e fin dallo stacco dal blocchetto di partenza la sua azione è poco fluida e macchinosa. Il 26″85 del 22 giugno al Sette Colli, suo attuale personale e il primato italiano cadetti, è solo un ricordo.
“Ho nuotato male fin dall’avvio – spiega a caldo Martinenghi -. Sono molto deluso ma devo rimettermi sotto, tornare in acqua e martellare con il lavoro. Adesso staccherò un po’ con la testa per qualche giorno, gareggerò in Coppa del Mondo e poi ricominceremo la stagione”.

Raggiunge la finale, invece, l’altro azzurro Fabio Scozzoli che, con il 26″70, si prende la terza posizione dietro a Peaty (26”11) e Lima (26”62) e stabilisce il nuovo record italiano nei 50 rana. 

 

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Laura Paganini