L’avventura di Giampaolo Calzi con la maglia della Vergiatese è durata solo qualche mese, un periodo intenso e positivo che però si è esaurito perchè non c’erano i presupposti per continuare insieme. Ma l’ex calciatore, tra le altre, di Venezia, Pro Patria, Varese e Busto 81, ha ancora tanta voglia di calcio e di alimentare una passione che lo anima fin da quando era bambino e ha detto sì alla proposta dell’Olimpia di Vincenzo Rinaldi. Domenica a Solaro contro l’Universal, dunque, Calzi farà  il suo esordio con la sua nuova maglia.

Che cosa ti ha portato all’Olimpia?
“A dicembre volevo cambiare aria e sono stato ad un passo dall’Accademia Pavese in Eccellenza. Anche altre società di Eccellenza mi hanno cercato, ma ho voluto aspettare la chiamata giusta e questa è arrivata da Rinaldi, persona seria e lungimirante. Il progetto che ho sposato è ambizioso e l’obiettivo è quello di risalire in classifica e provare a vincere. Non ho avuto problemi a scendere di categoria e ad accasarmi in Promozione perchè quello che conta per me sono i valori e l’aspetto umano delle persone che mi circondano, non altro. Sono molto contento che mi abbia seguito in questa avventura anche Federico Bianchi, un ragazzo d’oro che per me è come un fratello”.

Che cosa ti porti via dall’esperienza alla Vergiatese?
“Ho maturato già a novembre la decisione di lasciare i granata perchè sono insorte alcune divergenze e ho chiesto di poter andare a giocare altrove. Della Vergiatese, però, non posso che parlare bene: mi sono trovato benissimo con tantissime persone e il gruppo squadra è fantastico e mi ha riempito il cuore ogni giorno. Ognuno di loro mi ha lasciato tanto e sicuramente ho imparato di più di quello che ho insegnato agli altri. Tuttavia, è una delle più grosse delusioni della mia carriera perchè mi era stato prospettato altro, ma non covo rabbia. Anche questo fa parte del percorso di un calciatore e di un uomo e alla Vergiatese auguro solo il meglio. Sono convinto, per altro, che possa fare un buon campionato di Eccellenza e lo sta già dimostrando. Il mio presente ora è altrove e sono contento della mia scelta”.

Continuerai a collaborare con il settore giovanile granata?
“Insieme a Giorgio Tomasini e ad Alessandro Locane ho lavorato come responsabile del settore agonistico e abbiamo fatto ripartire il settore giovanile. Non ho ancora deciso se proseguire il mio percorso perchè devo fare alcune valutazioni anche di carattere logistico, ma quello che voglio ribadire è che la Vergiatese continuerà ad avere un ottimo settore giovanile anche se dovessi lasciare”.

Voltando pagina, qual è il tuo obiettivo con l’Olimpia?
“Insieme all’altro neo acquisto Suman sarò uno dei più esperti della squadra e sarò a completa disposizione del mister e dei compagni. Darò il massimo per disputare un buon girone di ritorno e di portare la squadra più in alto possibile. La programmazione della società è ottima e possiamo arrivare ai playoff. Il traguardo più immediato è vincere domenica a Solaro per chiudere in  bellezza il 2019, fare delle buone vacanze di Natale e ripartire di slancio l’anno nuovo”.

Hai vissuto il calcio vero, quello professionistico. Quali sono i tuoi ricordi più belli?
“Mi sono tolto tante soddisfazioni con la Pro Patria, con il Venezia e in Serie B con il Ravenna. Guardo alla mia carriera in modo positivo perchè ho raggiunto traguardi importanti soltanto con le mie capacità e la mia forza senza che nessuno mi regalasse niente. Forse se avessi avuto una testa diversa da giovane e se non avessi avuto qualche infortunio importante sarei arrivato più in alto, ma sono felice e non ho rimpianti. Oltre alla carriera lavorativa, sono orgoglioso di essermi formato una famiglia bellissima”.

L’anno prossimo compirai 35 anni. Che cosa farà Giampaolo Calzi “da grande”?
“A settembre mi iscriverò ad un corso per diventare direttore sportivo. Ho avuto la fortuna di avere come direttori figure importanti e capaci come Beppe Marotta, Giorgio Perinetti e Raffaele Ferrara che ora è alla Caronnese e che per me è un vero esempio. E’ quella la strada che mi piacerebbe intraprendere”.

Laura Paganini

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