SAN MICHELE 10 – Qualche volta i campionati si vincono grazie al rendimento contro le “piccole”, qualche volta grazie al dominio negli scontri diretti. Il Girone Z di quest’anno è stato un campionato del secondo tipo perché i gialloneri di mister Lorenzi sono arrivati in cima anche e soprattutto in virtù dei 6 punti conquistati contro il Lonate e dei 4 contro il Bosto (il 2-0 del ritorno, in particolare, è arrivato quando il Bosto aveva raggiunto il San Michele in testa alla classifica). Per il San Michele, giovane società, è stata una stagione da ricordare in tutto e per tutto: al campionato vinto si è aggiunta una epica cavalcata in Coppa Lombardia, sfumata solo durante i supplementari della finale. Merito del fosforo di Caturano e Cereti in mezzo al campo e della versatilità e “intercambiabilità” dei quattro uomini del reparto offensivo – Landi, Mastropietro, Nicora e Ciccone (52 gol in quattro) – giostrati da Lorenzi. Sono bastate appena due stagioni di Seconda per salire in Prima Categoria e ci sono tutti i presupposti per portare questo progetto sempre più in alto.

BostoCALCIO BOSTO 9 – Tante note positive anche in casa Bosto, società che – al suo primo anno di Seconda Categoria dopo la fondazione della prima squadra avvenuta nel 2017 – ha schierato una squadra molto giovane (compresi i tanti i ragazzi della Juniores impiegati, occasionalmente o con continuità, da mister Epifani). Il primato è sfumato per un solo punto e il rammarico, riprendendo il discorso di cui sopra, può essere legato proprio agli scontri diretti: 1 punto contro il San Michele e 0 contro il Lonate Ceppino (il Bosto si è però rifatto eliminando il Lonate per 5-4 dal secondo turno dei playoff). I gialloblù hanno avuto nel collettivo la propria forza, con una qual certa capacità di trovare un protagonista diverso ogni domenica: ben 17 giocatori sono andati a segno, sei dei quali per almeno cinque volte. Il Bosto è l’unica squadra del Girone Z ancora impegnata: sfiderà la Cornatese (girone di Monza-Brianza) nel quarto turno playoff.

SommeseSOMMESE 8.5 – Neopromossa come il Bosto, la formazione di mister Peloso ha avuto qualche difficoltà iniziale ad adattarsi alla categoria prima di spiccare il volo. Il rendimento del girone di ritorno (32 punti) è stato praticamente al pari di quello delle prime della classe, segno che il gruppo di veterani della Sommese – ben coadiuvato da qualche giovane innesto, su tutti Lo Moro (15 reti) – alla distanza ha ampiamente dimostrato il suo valore. Può esserci il rammarico per il doppio ko finale (ultima giornata di campionato e primo turno playoff) sul campo del Lonate Ceppino, ma la verità è che una stagione di alta classifica era tutto meno che scontata e che il progetto del presidente Conti ha dimostrato ancora una volta di poggiarsi su basi solidissime. Alle prestazioni sul campo, poi, va aggiunta la passione del pubblico di Somma Lombardo, sempre presente in gran numero al Franco Pedroni.

San MicheleLONATE CEPPINO 8 – Dopo il “trasferimento” dal girone di Legnano, il Lonate Ceppino ha continuato a dimostrarsi ambizioso e performante e ha per lunghi tratti della stagione dato l’impressione di poter anche vincere questo campionato. Lo dimostra il +4 sulle inseguitrici San Michele e Bosto di fine girone d’andata. La seconda metà di stagione, invece, è stata meno entusiasmante, con qualche difficoltà mostrata a causa dei recuperi infrasettimanali e un saldo di -10 rispetto ai punti portati a casa nell’andata. Il bilancio, però, resta nettamente positivo, con la squadra di mister Tomasini che è stata anche in grado di superare il primo turno playoff (2-1 sulla Sommese) e di dare filo da torcere fino alla fine al Bosto nel pirotecnico 5-4 di Capolago. Il Lonate può decisamente ripartire da questa stagione per porre basi valide per inseguire il sogno chiamato Prima Categoria.

San MicheleAURORA INDUNO 7 – Se volete sapere come è possibile passare da candidata alla retrocessione a squadra che nessuno vuole incontrare, citofonate a mister Ambrogio Baj. Il girone d’andata dell’Aurora era stato enormemente sottotono e la squadra indunese sembrava costretta a lottare per non retrocedere. Poi la svolta, sotto forma di sette risultati utili consecutivi (cinque vittorie) per iniziare il girone di ritorno. L’Aurora Induno non è mai stata in lotta per i playoff, questo è vero, ma si è resa protagonista di una memorabile scalata della classifica. E, in tutto il girone di ritorno, è andata al tappeto appena quattro volte, con il merito aggiuntivo di aver promosso qualche validissimo ragazzo dalla Juniores.

BuguggiateBUGUGGIATE 7 – In un campionato pazzo come quello di quest’anno, riuscire a mantenere una costanza di rendimento si è rivelato quasi impossibile per molti. Non per il Buguggiate di mister Pedretti, mai invischiato nella lotta per non retrocedere e sempre presente nel gruppo di metà classifica. Sul campo di casa, poi, Beretta e compagni si sono tolti qualche sfizio: a Buguggiate hanno lasciato punti il San Michele (sconfitto per 2-1), il Bosto (1-1) e la Cuassese (1-1). Una stagione solida e in linea con gli obiettivi di inizio anno.

CairateCAIRATE 7 – Il voto finale è la media tra un girone d’andata disastroso e un girone di ritorno da prima della classe. Non è un modo di dire: il Cairate è effettivamente la squadra che ha fatto più punti (36, uno in più del San Michele e due in più del Bosto) nel girone di ritorno. Impossibile che questo dato non provochi nemmeno un pizzico di rammarico nei grigiorossi, che hanno letteralmente “buttato via” la prima metà di stagione e sono riusciti ad esprimersi in linea con le aspettative solo strada facendo. A conti fatti, il Cairate ha mancato i playoff per un soffio – con appena due punti in più avrebbe chiuso quinto a -9 dal Bosto – e ha in rosa diversi elementi fuori categoria (su tutti Luca Fiumicelli e il fuoriclasse De Luca) che potrebbero permettere alla società di essere protagonista fin dall’inizio nel prossimo campionato.

CeresiumCERESIUM BISUSTUM 6.5 – Difficile comprendere cosa sia accaduto al Ceresium nell’ultima parte di stagione. Prima, trascinati dai gemelli del gol De Bortoli e Sinopoli, i rossoblù erano stati capaci di mantenere un rendimento da playoff, con una squadra a trazione anteriore che sapeva e poteva far male ad ogni avversaria. Poi, a partire dalla sconfitta con il San Michele, è calato il buio, sotto forma di un solo punto conquistato in sei partite a metà girone di ritorno. Rendimento che ha allontanato definitivamente il Ceresium dalla zona playoff. Se c’è qualcosa su cui i rossoblù devono sicuramente lavorare è la gestione dei finali di partita: troppe le rimonte subite, alcune delle quali per certi versi clamorose. Contro Bosto e San Michele in casa, i rossoblù hanno vanificato un 2-0 iniziale e hanno chiuso 2-2; a Capolago, addirittura, lo 0-2 del 50’ si è tramutato in un 3-2 finale per il Bosto.

CuasseseCUASSESE 6.5 – Le stagioni negative, intendiamoci, sono altre e non sono di certo quelle da 29 punti nel girone d’andata e 27 nel ritorno. È altresì vero, però, che gli obiettivi di inizio anno – per una stagione iniziata addirittura con la speranza di ripescaggio in Prima Categoria – erano altri a Cuasso al Monte e la non-qualificazione ai playoff (seppur per margine di punti e non per posizione di classifica) non è un risultato in linea con le aspettative. Facile individuare la causa: il rendimento esterno. Se in casa la Cuassese ha vinto 12 volte su 15 e ha avuto il secondo miglior rendimento (dietro al Bosto) di tutto il Girone Z, in trasferta i ragazzi di Maroni hanno raccolto appena 19 punti. È sulla capacità di essere incisivi anche lontani da Cuasso che deve lavorare la squadra se vorrà riprovare a centrare l’anno prossimo la promozione in Prima.

Lavena TresianaLAVENA TRESIANA 6.5 – Qualche brivido di troppo: il piazzamento di fine girone d’andata sembrava poter dare ai rossoblù un po’ di tranquillità in vista della seconda parte di stagione, Monti e compagni hanno invece arrancato fino a fine campionato e hanno conquistato l’aritmetica salvezza – senza passare dai playout – solo grazie ad un pareggio in uno scontro diretto all’ultima giornata. La solidità casalinga del girone d’andata è un po’ venuta meno strada facendo e può essere un monito per il prossimo anno: una salvezza più tranquilla passa necessariamente dal fare di Cremenaga un vero e proprio fortino. Comunque, obiettivo raggiunto e senza playout: il campionato della Tresiana, perciò, è in tutto e per tutto positivo.

albizzate-sumiragoSAN LUIGI ALBIZZATE 6.5 – 15 giornate fa la squadra del presidente Framarin sembrava già avviata verso la retrocessione in Terza Categoria. I ragazzi di mister Di Lascio, però, hanno saputo reagire d’orgoglio nella parte finale della stagione e hanno approfittato dei pochissimi punti accumulati dalle squadre davanti: il sorpasso ai Sumirago Boys è arrivato nelle battute finali della stagione e i playout contro la Ternatese, a conti fatti, si sono rivelati una formalità. Un traguardo che ad un certo punto della stagione sembrava molto difficile e che invece si è concretizzato con tenacia e caparbietà.

CaravateCARAVATE 6 – Dopo l’exploit della scorsa stagione, i gialloverdi hanno vissuto un’annata abbastanza anonima, contrassegnata dalla sterilità di un reparto offensivo che ha avuto cifre simili agli attacchi delle formazioni in lotta per non retrocedere. La squadra, però, ha dimostrato una notevole compattezza generale e il reparto difensivo è stato molto affidabile, due caratteristiche che hanno permesso ai ragazzi di mister Minervino di conquistare fin dall’inizio una tranquilla posizione di metà classifica, frutto di pochi alti ma anche di pochi bassi.

San MicheleSUMIRAGO BOYS 5.5 – Appena 21 gol segnati, un dato che basta forse per riassumere l’intera stagione dei Sumirago Boys. Sul finire del girone d’andata i biancoblù sembravano aver trovato una chiave di volta per allontanarsi dall’ultimo posto in classifica, ma i risultati del girone di ritorno (una vittoria, tre pareggi e undici sconfitte) hanno permesso al San Luigi Albizzate di operare il sorpasso che ha condannato la società sumiraghese alla retrocessione diretta in Terza Categoria. Per tornare in Seconda in futuro, servirà sicuramente un attacco più affidabile.

TernateseTERNATESE 5.5 – Il girone d’andata era stato tutto sommato positivo, il girone di ritorno – comprendente le squalifiche per l’allenatore Malfarà e per il ds Ferdani, che lo aveva sostituito in panchina – è stato completamente da dimenticare. Zero vittorie nelle ultime sedici partite disputate, contando anche l’andata e ritorno dei playout contro il San Luigi Albizzate che hanno condannato la Ternatese alla Terza Categoria. Una squadra molto giovane che, a conti fatti, non ha saputo reggere del tutto l’impatto con la categoria. Il rammarico grosso, in casa Ternatese, è che per la verità la squadra era riuscita a stare praticamente fino alla fine fuori dalla zona playout: il sorpasso della Lavena Tresiana (pari punti, ma miglior differenza reti) è arrivato solo all’ultimissima giornata.

CalcinateseCALCINATESE 5 – Le ambizioni iniziali erano diverse per i gialloneri, che hanno concluso il proprio campionato nettamente più vicini alla zona playout che a quella playoff. La sconfitta a tavolino – la Calcinatese aveva concluso la gara con un giovane in meno rispetto a quelli previsti dal regolamento – contro la Ternatese verso la fine del girone d’andata ha assunto le sembianze di uno spartiacque per la stagione della Calcinatese, che da quel punto in avanti non è più riuscita ad esprimere il suo calcio e a fare risultati. Alla difficile situazione di campo si è aggiunta la lunga squalifica per il presidente Elia. Alla Calcinatese vorranno sicuramente voltare pagina e dimenticarsi di questa stagione.

LavenoLAVENO MOMBELLO 5 – Un’altra grande delusa di questo campionato, con un andamento simile a quello della Calcinatese: benissimo nelle prime dieci partite, con un attacco stellare e un rendimento da playoff; poi la squadra si è persa per strada e, nel girone di ritorno, sono arrivate appena quattro vittorie. Certo, il Laveno non ha mai rischiato di finire risucchiato nella lotta per non retrocedere, ma è una magra consolazione per una formazione che nella prima parte di stagione aveva mostrato un potenziale decisamente superiore a quello che è stato poi il rendimento complessivo.

Filippo Antonelli