Bastava dirlo prima. Il modo migliore per non essere rimontati? Segnare all’ultimo. Banale, ma ineccepibile. Segreto fatto proprio dalla Pro Patria a Siena dove il gol al 90’ di Kolaj (foto La Nazione) ha scongiurato repliche immediate e garantito il primo hurrà stagionale. Rotto il tabù vittorie, tigrotti attesi dall’inedito Pianese nell’infrasettimanale (mercoledì ore 18.30, stadio “Speroni”). Altra formazione senese, espressione del secondo più piccolo comune del girone, Piancastagnaio (4.133 residenti a rigor di Istat, solo 78 più di Renate).

Perfetti conosciuti. Nessuno è perfetto. Beh, diciamo quasi nessuno. La vittoria di Siena per Ivan Javorcic è l’eccezione che mette a nanna la regola: “Per vincere su questi campi bisogna essere perfetti. Noi lo siamo stati”. Primo successo in campionato, secondo nella storia in trasferta contro i toscani. Ma il primo (e sino ad oggi unico) era datato 28 dicembre 1941. Non esattamente l’altro ieri. Sempre lo spalatino: ”Grande prestazione contro una grande squadra. I complimenti vanno fatti ai ragazzi. E’ una vittoria storica che ci rende orgogliosi. Gara in sostanziale equilibrio. L’abbiamo gestita bene. I cambi ci hanno permesso di fare qualche azione offensiva nel finale”. 

Dammi solo un minuto. 70’’ tra l’ingresso in campo e il sinistro che decide la gara. Roba da Mister Wolf della pedata. Aristidi Kolaj va di fretta. E (con tutte le cautele del caso), sembra fatto della pasta di quelli buoni. Una palla, un gol. Media difficile da mantenere. Ma il colpo turottiano di fine mercato (prestito secco dal Sassuolo), minaccia di rendere le scelte in attacco di Javorcic, un dolcissimo rompicapo.             

Mai dire Albania. Il teorema è a prova di bomba. Fischia Eduart Pashuku? 0-1 corsaro con gol nel finale. Già occorso a Novara il 17 ottobre dell’anno passato (Mastroianni all’82’). E puntualmente ribadito a Siena con modalità e contesto non così dissimili. Se poi sommiamo la comune nazionalità albanese di arbitro e match winner, il format è pronto per essere sdoganato.            

Viva la fuga. L’ultimo (e unico) a segnare al Monza è stato Manuel Lombardoni all’esordio. Da allora 446’ di imbattibilità per Lamanna e punteggio pieno per i brianzoli che ieri hanno violato il “Rigamonti-Ceppi” con rotondissimo 3-0 sul Lecco. Campionato chiuso? In realtà, non è mai stato aperto. Anche se Renate (2-0 sull’Olbia) e Alessandria (0-1 con la Pianese) tengono stoicamente il passo. Seppur a debita distanza.

Saia connection. Papà Nicola arbitro, fratello Francesco Paolo arbitro, tre cugini (vi risparmiamo i nomi) arbitri pure loro. Cosa poteva fare Mario Saia se non a sua volta l’arbitro? Secondo anno in categoria (13 gare dirette in C, Arezzo – Lecco 3-1 quest’anno nel Girone A), l’impiegato palermitano è stato designato per il match di mercoledì unitamente agli assistenti Emanuele Bocca di Caserta e Amedeo Fine di Battipaglia. Curiosamente, nei 2 trascorsi (entrambi in D) con la Pro Patria ha fischiato 3 rigori. I 2 biancoblu falliti da Santana (Virtus Bergamo) e Le Noci (Gozzano).

21 febbraio 2018  Pro Patria – Virtus Bergamo  1-1

23 maggio 2018  Gozzano – Pro Patria  0-0  (Poule Scudetto)          

Giovanni Castiglioni