Si può arrivare alla prima di campionato col rischio di avere già la pancia piena? Sembrerebbe strano dirlo, ma Sassari giunge alla Enerxenia Arena con in tasca il primo trofeo stagionale, quella Supercoppa vinta con merito sul neutro di Bari contro Venezia nella “rivincita” della finale scudetto.

Dopo questa insolita “gara 8”, i sardi giungono a Varese anche con una ottima dose di fiducia in se stessi e bisognerà vedere quale dei due lati della medaglia si vedrà in campo. Squadra che è cambiata tanto: in estate ha perso i suoi dioscuri sotto canestro Thomas e Cooley col centrone che è volato, ahinoi, in Giappone. Via anche Achille Polonara finito in Spagna, coach Pozzecco ha reinventato una Dinamo che ora è a forte trazione italiana.

Applaudiamo la scelta di lanciare Marco Spissu come regista titolare della formazione sarda con il play del ’95 chiamato alla stagione della verità dopo l’ottimo 18/19 da 7,2 punti e 2,5 assist a gara. Insieme a lui si alterneranno in regia l’uomo che non sbaglia mai i tiri decisivi, alias Stefano Gentile e “The shot” come lo chiamano a Milano, ovvero Curtis Jerrells che per la prima volta in Italia vestirà una casacca diversa da quella dei cugini milanesi.
Ovvio che gli ultimi due giostreranno anche in posizione di guardia dove è tornato da Andorra Michele Vitali. La guardia del ’91 arriva da una stagione da 8,6 punti in 21′ in Eurocup e tutti lo aspettano ad un’annata da protagonista: i tiri decisivi dall’arco nel finale della Supercoppa sono già un indizio. Poco lo spazio per Bucarelli, classe ’98. In ala conferma per Dyshawn Pierre, 9,9 punti col 46,7% da 3 nell’anno scorso, e già importante in Supercoppa insieme al capitano della Dinamo, quel Jack Devecchi a Sassari dal 2006 e che, presumibilmente, rimarrà biancoblu a vita con un contratto in scadenza tra due anni.
Il rinnovato pacchetto lunghi è comunque ampiamente interessante: è arrivato in fretta e furia un altro ex Milano come Jamel McLean, classe ’88, ma talento e vogla di difendere e non mollare mai che si accoppierà insieme a Dwayne Evans, giocatore sicuramente interessante. I due lunghi sono Bilan e Magro. Il croato, nativo di Sebenico come l’indimenticabile Drazen Petrovic, è 213 cm per 121 kg: meno “toro” di Cooley, ma molto più tecnico darà un’impronta diversa al pitturato sassarese ed è reduce da due anni in Francia. L’italiano darà minuti di sostanza in una rotazione dove è facile aspettarsi minuti di qualità anche da parte di McLean.

 

OCCHIO A… GIANMARCO POZZECCO
Chi se non lui? Divide le folle come nessun altro sia prima nelle vesti di giocatore che dopo, oggi, da coach. Ovvio che stiamo parlando di Gianmarco Pozzecco. Possiamo raccontare mille aneddoti sul Poz varesino e non, ma l’unica e, forse, amara verità è che è l’ultimo personaggio iconico rimasto alla nostra pallacanestro. L’unico che è conosciuto anche al di fuori del nostro mondo.
Detto ciò, Gianmarco ha dimostrato di essere cresciuto dopo l’esperienza varesina e con Sassari ha centrato la vittoria in Coppa Italia, la finale scudetto eliminando Milano e sfuggita solo in gara 7 e la Supercoppa. Il tutto in pochi mesi. Una crescita niente male che lo ha portato anche all’incarico nella Nazionale Sperimentale per la prossima estate 2020.
Cosa aspettarsi da Pozzecco nella prossima gara al Lino Oldrini? Certamente ci sarà qualcosa di speciale. A noi, fa piacere che abbia citato Varese ben due volte nell’intervista a caldo post vittoria della Supercoppa. Prima ricordando il pivottone Richard Petruska dialogando con Meneghin, poi dedicandola a Varese che… sarà la sua prossima avversaria. Poz, il nostro eterno Peter Pan.

IL POZ PRESENTA COSI LA PARTITA
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Matteo Gallo
(foto Luigi Canu / Ciamillo Castoria)