Comincia con qualche sorpresa questo girone di ritorno: Brindisi compie un’impresa e batte Milano, mentre Trento espugna il PalaRadi. Cantù dimostra di essere in un buon periodo di forma sconfiggendo Avellino, nessun problema per Venezia e Bologna.

Acqua S. Bernardo Cantù – Sidigas Avellino 83-73
Continua il momento positivo di Cantù, che conquista la terza vittoria nelle ultime quattro gare battendo una Avellino a mezzo servizio. La Sidigas, infatti, era priva di quattro elementi fondamentali come Caleb Green, Demetris Nichols, Matt Costello e Hamdy N’Diaye. Così ridotta, Avellino ha lottato come poteva, ma il maggior talento a disposizione di Cantù, anche e soprattutto sotto canestro, ha fatto la differenza. Avellino ha gestito molto bene la palla (solo 6 perse a fronte di 14 assist) e ha raccolto la bellezza di 14 rimbalzi offensivi, ma non ha potuto fermare in alcun modo lo strapotere fisico di Davon Jefferson, che ha chiuso la partita con 15 punti e 15 rimbalzi. Cantù è stata anche letale dall’arco (10/18 da 3, 56%), mentre le percentuali di Avellino si sono mantenute piuttosto basse (3/24, 12%). Per Cantù 21 di Gaines, 16 di Blakes, 15+15 di Jefferson. Per Avellino 19 di Sykes, 17 di Filloy, 12 di Campani e Young.

Banco di Sardegna Sassari – Grissin Bon Reggio Emilia 82-71
Buona vittoria interna di Sassari, che nonostante la perdita di Scott Bamforth (salutato da tutto il pubblico del PalaSerradimigni) per un infortunio che lo terrà ai box per il resto della stagione, trova i nuovi arrivati McGee e Carter e riesce ad avere la meglio su una Grissin Bon incerottata. Nonostante le numerose defezioni (quella di Pablo Aguilar la più importante), Reggio Emilia parte bene in trasferta e sembra poter controllare il ritmo della gara, ma si scontra con una gran difesa di Sassari. La squadra di Esposito infatti limita a un misero 35% da 2 punti i reggiani, mentre riesce a sviluppare buone trame in contropiede, guidate da Jaime Smith. Anche i duelli sotto canestro arridono a Sassari, con un Cooley in un gran periodo di forma, capace di dominare contro Riccardo Cervi. Per Sassari 17+10 di Cooley, 14 di Smith, 12 di Gentile. Per Reggio 21 di Allen, 14 di Mussini, 11 di Rivers e 10 di Cervi.

Fiat Torino – Umana Reyer Venezia 66-73
Sono preziosissimi i due punti che la Reyer conquista al PalaVela, sconfiggendo una coriacea Torino, in quanto recupera il secondo posto in classifica raggiungendo Avellino e stacca ulteriormente le inseguitrici come Varese e Cremona. La squadra di De Raffaele parte bene, con Daye estremamente ispirato, in grado di tirare ed attaccare come una guardia. Ma Torino, sfruttando la fisicità dei suoi lunghi McAdoo e Jaiteh, schierati anche assieme in un assetto tattico che va controcorrente rispetto alle abitudini della Reyer, riesce ad andare in vantaggio in un terzo quarto dominato sul punteggio di 25-11, prima che nel periodo finale il solito Haynes con la complicità di Mitchell Watt riesca a dare ai suoi la vittoria. Per Torino 16 di Jaiteh e di Hobson. Per Venezia 17 di Watt ed Haynes, 14 di Daye.

Happy Casa Brindisi – AX Armani Exchange Milano 101-92 (in foto in alto – FB Happy Casa Brindisi)
È una vera e propria impresa quella di Brindisi, che tra le mura amiche del PalaPentassuglia riesce ad avere la meglio dei primi della classe, infliggendo così a Milano il secondo dispiacere in campionato dopo quello sul campo di Avellino. Brindisi parte subito forte e riesce a guadagnare un vantaggio in doppia cifra alla fine del primo quarto, grazie anche e soprattutto alle giocate del duo Banks-Brown, da inizio stagione una delle coppie più pericolose del campionato. Quando Milano prova a rientrare, guidata dal solito Mike James e da un ottimo Curtis Jerrels in uscita dalla panchina, deve fare i conti con un protagonista inaspettato come Riccardo Moraschini. L’esterno ex-Bologna firma 25 punti con 5/6 da 3 e ritocca il suo massimo in carriera, guidando così Brindisi al trionfo, con il presidente Marino in lacrime alla sirena finale. Per Brindisi 25 di Banks e Moraschini, 21 di Brown. Per Milano 25 di James, 21 di Jerrels e 13 di Gudaitis.

Oriora Pistoia – VL Pesaro 77-81
Come all’andata, anche nella prima giornata di questo girone di ritorno lo scontro tra Pistoia e Pesaro è una importantissima sfida salvezza, e viene vinto dalla VL che riesce così a salire a quota 12 punti, 4 sopra la zona retrocessione. La squadra di Boniciolli, nuovo allenatore dei marchigiani dopo l’esonero di Galli, parte subito forte grazie alle iniziative offensive del duo McCree-Blackmon, prima che Pistoia riporti l’equilibrio nel punteggio con un ottimo secondo quarto, nel quale si vede anche la differenza di profondità e qualità tra le panchine delle due squadre. La gara si sblocca solo nell’ultimo quarto, quando si fa valere il maggior talento di Pesaro nei suoi uomini di punta, capaci di regalare ai loro tifosi una grande gioia. Per Pistoia 14 di Peak e D.Johnson, 11 di Gladness e Martini. Per Pesaro 27 di Blackmon, 26 di McCree, 13 di Artis.

Segafredo Virtus Bologna – Alma Trieste 82-74
Importante vittoria della Virtus in chiave playoff, perché battendo una diretta concorrente come Trieste cementa la sua posizione nelle migliori otto e scaccia indietro un’inseguitrice. La squadra di coach Sacripanti parte bene, vincendo i primi due quarti, ma è nel terzo che scava un solco importante e si porta avanti di venti punti grazie alle giocate del solito Punter e all’aiuto sotto canestro di Moreira, lungo angolano arrivato per sopperire alle mancanze atletiche di Kravic e Qvale. Nell’ultimo quarto Trieste prova un’insperata rimonta, ma le speranze di Fernandez e compagni si devono spegnere sulla sirena finale. Bologna deve ringraziare le 19 palle perse di Trieste, unite alla pessima percentuale dalla lunetta (7/17, 41%). Per Bologna 23 di Punter, 12 di Kravic, 11 di Mbaye e 10 di Moreira. Per Trieste 13 di Cavaliero, 12 di Fernandez e Mosley.

Vanoli Basket Cremona – Dolomiti Energia Trentino 84-89
È necessario un grande ultimo quarto per permettere alla Dolomiti di vincere sul campo di Cremona e guadagnare due punti che la tengono ancora vicina alla zona playoff. nei minuti finali di partita, la coppia di guardie formata da Flaccadori e Craft firma alcune delle giocate fondamentali per il successo, trovando in Dustin Hogue un affidabile partner sotto canestro. Cremona sente la mancanza del suo uomo di maggior talento, Drew Crawford, in quanto né Demps né tantomeno Stojanovic riescono a gestire il volume offensivo del numero 22 della Vanoli. La squadra di Sacchetti, nonostante i ben 36 liberi tentati, non riesce a far male a Trento nel finale, grazie anche e soprattutto alla solita, grande difesa di Aaron Craft, che non fa respirare Diener e Ruzzier per tutta la gara. Per Cremona 20 di Mathiang, 14 di Ricci, 12 di Diener. Per Trento 21 di Flaccadori, 18 di Craft, 15 di Hogue e Marble, 12 di Pascolo.

Marco Mastrorilli

RISULTATI E CLASSIFICA