La prima a presentare la domanda è stata la matricola Sicula Leonzio. A ruota, Renate, Pontedera, Pistoiese, Ternana e Cesena. La scadenza è fissata per domani (lunedì 24). Termine perentorio per l’iscrizione alla stagione di Serie C 2019/2020. O meglio, per l’ottenimento della Licenza Nazionale, requisito necessario alla partecipazione al campionato. Per molti club una semplice formalità, per alcuni una prova comunque impegnativa, per altri (in numero variabile) un ostacolo insormontabile. In contemporanea agli esami di maturità, il parallelo diventa davvero inevitabile.

Nello specifico (e per sommi capi), le società dovranno presentare richiesta autenticata debitamente corredata da:
5.000 euro di quota associativa;
25.000 euro di acconto quota di partecipazione (restanti 30.000 euro in 6 ratei). In caso di club non associati alla Lega Pro nella stagione passata va sommata una quota straordinaria di 45.000 euro da onorare contestualmente;
fidejussione di 350.000 euro (per monte ingaggi non superiore al milione di euro);
– varie dichiarazioni relative a criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi.

Sorvolando sulla natura e la consistenza di tutta la documentazione, i criteri infrastrutturali hanno creato un piccolo (grande) caso alla Pro Patria vista la necessità di stanziare non meno di 200 mila euro per l’adeguamento dello “Speroni”. Incomodo a carico dell’amministrazione comunale per il posizionamento di circa 4 mila seggiolini e per l’upgrade dell’impianto di illuminazione. Palazzo Gilardoni ha già deliberato l’intervento non senza farne pesare l’esosità. Ultimo capitolo (solo in senso temporale) di un rapporto spesso sinusoidale tra i vertici amministrativi bustocchi e la società di via Cà Bianca. Anche se in questo caso il convitato di pietra è la FIGC.

Con le premesse di cui sopra, la domanda è chiaramente sempre quella. Quante delle 60 società aventi diritto completeranno l’iscrizione? Andando per gradi, il Palermo e il neopromosso Trapani avrebbero risolto le rispettive impasse. Quindi, in linea teorica, Serie B fatta. E nessun ripescaggio.

Per la C invece, la platea delle pericolanti è particolarmente assortita. Solo per i parziali (aggiornati a ieri, sabato), documentazione depositata dalle seguenti 34 società: AlbinoLeffe, Alessandria, Avellino, Bari, Carpi, Casertana, Catanzaro, Cavese, Cesena, Como, Gubbio, Imolese, Lecco, Monopoli, Novara, Pergolettese, Piacenza, Pianese, Picerno, Pistoiese, Pontedera, Reggina, Renate, Rimini, Sambenedettese, Sicula Leonzio, Siena, SudTirol, Teramo, Ternana, Vibonese, Vicenza, Virtus Francavilla, Vis Pesaro. Certe le defezioni di Albissola (indisponibilità dello stadio non più derogabile) e Siracusa (problemi economici). Plausibili quelle di Arzachena (pendenze arretrate), Foggia (in vendita ad un euro), Lucchese (transizione societaria), e Viterbese (Camilli ha salutato la compagnia). Il Rieti dovrebbe invece farcela in Zona Cesarini. Le residue 19 franchigie dovrebbero mettersi in regola nelle prossime ore.

Per gli slot venuti meno, corsa alla riammissione delle società “virtuose” appena retrocesse (nell’ordine, Virtus Verona, Fano, Bisceglie e Paganese), all’inserimento delle seconde squadre dei club di Serie A (ma oltre alla Juventus Under 23 non si registrano manifestazioni di interesse), e al ripescaggio dalla Serie D secondo la classifica stilata attraverso i playoff. Il Matelica (primo in graduatoria tra i dilettanti) ha già rinunciato lasciando strada a Modena, Pro Sesto e Audace Cerignola. Senza dimenticare gli argomenti a disposizione di piazze storiche come Mantova, Reggiana e Taranto.

Solo la certezza degli organici porterà alla bozza dei gironi. Anche se l’orientamento sarebbe quello di mantenere il format Centro Nord Ovest/Centro Nord Est/ Sud. Cioè, con la Pro Patria ancora inserita nel raggruppamento con Piemonte, Toscana e Sardegna. E con la pattuglia delle lombarde integrata dalle new entry Como e Lecco. Tutto prematuro. Visti i numerosi forfait. Da domani sera (post riffa iscrizioni), il quadro sarà certamente più chiaro.

Giovanni Castiglioni