La decisione, auto retrocedersi, era nell’aria da tempo, al Basket Cislago. Le ultime due stagioni disputate in C Gold, davvero sofferte ma portate comunque a conclusione con grandissima dignità e altrettanto onore avevano già fatto suonare diversi campanelli d’allarme e sirene che la dirigenza dei “CisLakers” non poteva più ignorare. Così, qualche settimana fa, Cislago ha scelto di rinunciare alla C1 riposizionandosi in serie D. Per ripartire, e lanciare il nuovo corso, il presidente Mario Ceriani e il general manager Giampaolo Lietti hanno puntato su Roberto Legramandi, ex-coach di Cerro e Gazzada in C Gold che in una categoria come la serie D rappresenta una presa assolutamente lussuosa.
“Dopo l’anno sabbatico post-Cerro Maggiore non potevo dire di no ai dirigenti di Cislago con i quali – ricorda Legramandi – una decina di anni fa ho vissuto momenti bellissimi sia dal punto di vista tecnico, sia umano. Oggi, è evidente, arrivo a Cislago in una situazione tecnico-agonistica completamente diversa. La scelta, spinta da ragioni economiche, di rinunciare alla C Gold, comunque mantenuta sul campo, immagino sia stata dolorosa, ma il nuovo progetto prospettatomi da Ceriani e Lietti è molto interessante e coinvolgente”.
Di che progetto stati parlando?
“Tutto parte dalla volontà di ridare spazi e opportunità di gioco ai prodotti del nostro settore giovanile e, quindi, ricominciare da un movimento di base che, mi è stato detto, negli ultimi anni, anche per “colpa” della C1, aveva perso un po’ di slancio. Infatti, se non è mai facile produrre giocatori di serie C1, lo è ancora di più, complicato, per un club che pur lavorando bene nel settore giovanile è pur sempre di piccole dimensioni. Però, quello che non può arrivare in C Gold risulta comunque più che interessante per la serie D. Così in questo senso, nell’allestire la squadra 2019-2020 ci siamo rivolti in gran parte a giocatori a “chilometro zero” ovvero a ragazzi prodotti in casa: ben sei su dodici totali. Accanto ai nostri giovani, alcuni dei quali saranno all’esordio in categoria, abbiamo scelto di affiancare “tutor” esperti, vedi per esempio Cassano e Vanzulli, che saranno impegnati su due fronti: essere protagonisti sul parquet e “maestri” a 360° con la funzione di agevolare le crescita tecnica e mentale dei più giovani”.
Quindi, in definitiva, che formazione avete allestito?
“Un gruppo che, come dicevo, è una miscela tra esperienza e gioventù con il play Michele Cassano, leader del gioco e della squadra. Insieme a lui ci sono Bigoni, Pizzarelli, Marzorati, Colombo, Franchi, Saibene e Vanzulli in un nutrito reparto di esterni ed il trio Panizza, Ravelli e Ceriani per i ruoli vicino a canestro. Poi, ci sarebbe anche “Mister X”, dove la “X” sta per un giocatore che stiamo ancora cercando da piazzare sotto i tabelloni perché oggettivamente, in questo momento, siamo un po’ troppo leggeri. Ricerca non facile perché, si sa, lunghi ce ne sono pochi e per di più tutti costosi”.
Traguardi fissati per il campionato?
“Non abbiamo obiettivi prestabiliti, ma la prima idea è ovviamente quella di mantenere la categoria. Poi, come accade per tutti i gruppi nuovi, verificarsi strada facendo consapevoli che le prime amichevoli disputate hanno detto che la squadra ha già un’identità fatta di aggressività sui due lati del campo, corsa, velocità e talento da sviluppare in campo aperto. Il livello di fiducia e l’entusiasmo per questo Cislago-2.0 è palpabile. Speriamo – conclude il tecnico di Gorla Maggiore -, che questi elementi ci portino lontano”.
Massimo Turconi