Quando si parla di portieri nella nostra provincia, quello di Jacopo Catanese è uno dei nomi da tenere sempre in considerazione. Un percorso giovanile che lo ha visto indossare anche le maglie di Pro Patria e Varese (era in Primavera nel primo anno dopo il ritorno in B del club biancorosso), poi la Serie D con Caronnese e Seregno e infine il rilancio, partendo dalla Prima Categoria con la Belfortese. Il classe 1992, tra i pali, è sempre stato una garanzia.

Riflessi sublimi, grandi capacità di comando dell’area anche in uscita, leadership e buone qualità tecniche, tutte doti che hanno fatto felice la Sestese nello scorso campionato di Eccellenza: «Una bellissima stagione: l’obiettivo reale – racconta Catanese – era la salvezza e l’abbiamo raggiunta con sette giornate d’anticipo, grazie all’ottimo lavoro di tutto il gruppo, del mister e della dirigenza».

«Anche dal punto di vista personale ci sono state tantissime note positive perché mi sono ambientato bene fin da subito in una categoria che non avevo mai fatto ed è stato bello confrontarmi con questo livello. Penso di aver fatto bene e, aspetto non secondario, mi sono anche divertito molto».

Tra gli highlights della stagione, c’è sicuramente la prestazione al Franco Ossola contro la sua ex squadra: «Nella mia carriera di calciatore – spiega Catanese – è stata probabilmente la mia giornata più bella. Un sogno, non me la dimenticherò mai. In quello stadio ci sono cresciuto, è stata la mia casa per dieci anni: sono arrivato da ragazzo e sono rimasto fino alla Primavera, allenandomi anche con la prima squadra. Devo ringraziare soprattutto i tifosi perché a fine partita mi hanno applaudito e mi hanno aspettato fuori dagli spogliatoi per farmi i complimenti».

catanese_budelliOra, però, nel percorso di Catanese c’è un nuovo capitolo che risponde al nome della Solbiatese in Prima Categoria. Una società che non ha nascosto di avere grandi ambizioni, confermate dal mercato condotto fino ad ora: «Ho scelto questa squadra – risponde il portiere – perché ha un progetto validissimo con persone competenti. Qui dalla Sestese ritrovo poi mister Gennari, che mi aveva allenato anche nelle giovanili del Varese, e Giubilini».

«Ho 27 anni – prosegue Catanese – e a questa età, più che sulla categoria e sulle ambizioni personali, penso in fase di decisione di dovermi concentrare principalmente sul progetto e sulle persone che ne fanno parte e la Solbiatese mi è sembrata fin da subito la soluzione migliore, mi ha convinto in pieno. E poi c’è anche la soddisfazione di fare il capitano».

La Prima Categoria della prossima stagione sarà un campionato ricco di insidie e di squadre che partono per assaporare l’alta classifica: «Noi vogliamo essere tra le pretendenti al titolo: dalla Terza alla Serie A, vincere un campionato è sempre difficile e non bisogna mai darlo per scontato, però noi vogliamo provarci. Tra le rivali – analizza Catanese – mi aspetto di trovare la Nuova Fiamme Oro Ferno e il Saronno, che stanno facendo un gran mercato. Vanno tenute in considerazione poi anche Cantello Belfortese, Bosto e San Michele, che hanno rose di alto livello».

Tre nomi non casuali perché, come rivela lo stesso portiere, non saranno per lui partite qualsiasi: «La Belfortese è la squadra che mi ha accolto quando sono tornato a giocare, ho ripreso grazie a loro che mi hanno chiamato; con il Bosto ho collaborato come preparatore dei portieri e sarà probabilmente la partita che sentirò di più; anche al San Michele, infine, ho tanti amici. Saranno partite – conclude Catanese – che vivrò con una grande tensione positiva e, anche per questo motivo, non vedo l’ora di iniziare».

La Solbiatese, dunque, affronta il prossimo campionato con grandi obiettivi. E per raggiungerli ha scelto di incominciare erigendo un muro davanti alla propria porta grazie ad uno dei migliori “numeri uno” della nostra provincia. D’altronde, quale metodo migliore per spiccare il volo di affidarsi ad uno che, tra i pali, vola per davvero?

Filippo Antonelli