Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”. La frase appartiene a Winston Churchill. La declinazione contemporanea (in ambito calcistico) è invece farina del sacco di Ivan Javorcic che la ripete spesso per fornire la chiave d’accesso al percorso di crescita della Pro Patria. Chiamata a mutare pelle per trasformarsi da ribalda matricola in Serie C a consolidata frequentatrice della categoria. Magari (nel lungo termine), anche ponendo le basi per qualche scenario più ambizioso. Solo un alibi per giustificare la sconfitta con la Carrarese (seconda consecutiva) e l’attuale posizione ai margini della zona playoff? Più che altro un utile bigino per decriptare quello che abbiamo visto (e che vedremo) nel corso della stagione. Compresa sfida con il Como di domenica prossima (ore 17.30, stadio “Sinigaglia”).

Tre reti sopra il cielo. La formazione biancoblu non incassava almeno 3 gol in casa dal 21 ottobre dell’anno passato (1-4 con il Piacenza). Quella con gli apuani è la quinta gara (su 12) con più di una rete al passivo, seconda dopo Arezzo con 3 (in tutto il campionato scorso erano state 9). Di contro, per la terza volta ha messo a segno 2 reti. Nelle prime 12 giornate dell’ultima stagione era occorso 2 volte. Il segreto nell’equilibrio tra la ricerca di una più consistente fase offensiva e la tutela della propria metà campo. Come ha sottolineato Fietta a fine gara: “Se abbiamo concesso due gol, la prossima volta dovremo essere perfetti”.

Pro Patria-Carrarese 09Prima io o prima tu? Mastroianni e Le Noci non erano mai andati a referto nella stessa gara. L’ultima volta che 2 punte tigrotte avevano segnato in coppia? Sempre con la Carrarese il 27 gennaio (3-1 con doppietta di Le Noci e rete singola di Gucci). Per trovare l’ultima occasione in cui i 2 attaccanti titolari avevano segnato in tandem bisogna invece risalire al 26 dicembre 2018 nel 2-0 al Cuneo (sempre Gucci e Le Noci). Con 4 centri (3 nelle ultime 5), Ferdinando Mastroianni è il miglior marcatore bustocco. Quota raggiunta l’anno passato dopo 15 giornate. Alla fine, i gol del maddalonese sarebbero poi stati 6.

No grazie, la Toscana mi rende nervoso. I numeri sono chiarissimi. Negli ultimi due campionati, la Pro Patria ha giocato 19 volte contro formazioni toscane con 22 punti realizzati (1,157 a partita) e 27 reti subite (1,42). Con tutte le altre, 48 punti in 29 gare (1,655 a partita) e 28 reti subite (0,965). Cioè (di media), mezzo punto in meno e mezzo gol subito in più. Nelle prossime 11 giornate il calendario propone solo la Pistoiese. Forse, meglio così.

Io Ba-Lo-Bo da sola. Prima della Carrarese, con il Ba-Lo-Bo in campo dal 1’ (trio di difesa Battistini/Lombardoni/Boffelli), in 9 gare la Pro aveva fatturato 4 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta (con il Monza) con 7 reti subite (e 4 clean sheet). Il crash test con l’attacco gialloazzurro ha messo alle corde anche la trimurti difensiva bustocca.

Il Carrione dei vincitori. Sorvolando sulla gestione complessiva della gara (bollata come “strana” da Fietta), il rigore fischiato da Francesco Carrione di Castellammare di Stabia (contatto Boffelli/Foresta) è apparso davvero discutibile. Dopo la controversa direzione di Pro Patria – Pro Vercelli (rete annullata a Parker e possibile rigore su Colombo), l’arbitro Virgilio di Trapani ha saltato un paio di giri. Chissà che l’insolito destino non travolga anche il fischietto campano.

Massimo MaccaroneI miei primi 40 anni. L’anagrafe (certamente taroccata) dice 6 settembre 1979. Ma sul campo, Tasty Big Mac Maccarone 40 anni non li dimostra per niente. Come ampiamente testimoniato dai 45’ ad alto voltaggio dello “Speroni”. Nessuna rete, non più di una mezza dozzina di palle toccate, ma 2 assist (nella sostanza se non nella forma), un palo e un senso del gioco comune solo ai docenti della materia pallonara. Discorso in parte sovrapponibile anche all’altro classe ’79 marmifero Ciccio Tavano.

Silvio Baldo Show. La dialettica non fa certo difetto a Silvio Baldini che nel post partita ha regalato spunti a nastro. Su Javorcic: “Dopo la Carrarese faccio il tifo per lui. E’ un puro. Ha vissuto la guerra e ha valori che noi abbiamo perso”. Sulla possibile carriera dello spalatino: “Deve fare le scelte giuste. Mettendo da parte i difetti. Io ho parecchia esperienza in questo senso…”. E perfino sulla Juventus: “Vincono perché fanno programmazione. Mica perché sono fortunati”. Detto da un interista (fede da lui stesso riconosciuta), fa tutto un altro effetto.

comoComo eravamo. E’ una classica (6 confronti in Serie A e 12 in B). O quantomeno lo è stata visto che dal ’68 ad oggi si è giocata solo 8 volte (4 stagioni). La sfida con il Como presenta 44 precedenti in campionato (il primo datato 5 aprile 1925) con 19 successi biancoblu, 10 pareggi e 15 vittorie lariane (6/5/11 sul lago). Ultima affermazione tigrotta (in assoluto) risalente al 18 ottobre 2009 (1-0 griffato Melara allo “Speroni”). A Como invece la Pro non si impone dal 16 gennaio 2005 (1-2 Valtolina, Elia, Gambino). Ultimo incrocio al “Sinigaglia” il 10 ottobre 2014: granguignolesco 4-3 (corredato da sbroccata di Lulù Oliveira) con bustocchi avanti 3-0 (doppio D’Errico e Serafini) e ribaltone locale con Rolando e (sì proprio loro) Fietta, Defendi e Le Noci. I tre contabilizzano 10 stagioni, 232 presenze e 46 reti in maglia laghèe.                                            

Giovanni Castiglioni