La fonte è sempre quella. Transfermarkt.it, bibbia laica di calcio, mercato e dintorni. Secondo il sito tedesco di statistiche e valutazioni sportivo/finanziarie, il valore complessivo della rosa del Monza (26 giocatori), sarebbe di 10,98 mln di euro. Quello della Pro Patria (23) di 2,70. Dal milione e mezzo di Bellusci (al primo anno di C della sua carriera), ai 225 mila euro di Lombardoni, rispettivi top di gamma quanto a quotazioni attribuite. Quindi, a rigor di spread,  domenica allo “Speroni” (ore 17.30) dovrebbe esserci poca trippa per tigri. Ma i 9 punti (su 12) strappati l’anno passato dalla formazione biancoblu ad Entella e Pisa (poi promosse in B), suggeriscono prudenza al Monza. E un discreto argomento alla Pro Patria.

Io non ho paura. La speculazione sull’undici anti brianzoli è ferma al test in famiglia di sabato scorso a all’amichevole di ieri con la Castellanzese. Entrambi, significativi il giusto. La seduta di rifinitura di domani pomeriggio (seguita alle 18 dalla conferenza stampa di Javorcic e Colombo) sommerà ulteriori indizi rispetto a quelli già noti. Perfezionato il recupero di Le Noci (non ancora quello di Mangano), si viaggia verso 3-5-2 con Tornaghi in porta; Battistini, Lombardoni e Boffelli dietro; Spizzichino, Colombo, Bertoni, Ghioldi e Galli in mezzo; Mastroianni (o Parker) a fianco di Le Noci in attacco. Con Fietta, Pedone e Defendi (forse anche Cottarelli) plausibili alternative in mediana e in avanti. Difficile pensare a qualcosa di molto diverso.

Armi e bagaj. La prova del 9 riguarda solo il punteggio. Nel senso che i 9 fichi rimediati mercoledì sera a Zingonia dall’Atalanta (9-1 il finale), rappresentano per il Monza un comprensibile incidente di percorso. Con proporzioni XXL della sconfitta da ricondurre a gap tecnico con l’avversario e contingenza. Quest’ultima rappresentata da numero e consistenza delle rotazioni. A spanne, Cristian Brocchi potrebbe riproporre a Busto il dogmatico 4-3-1-2 che al “Franchi” ha messo la strizza alla Fiorentina. Cioè, Lamanna tra i pali; l’ex Varese Lepore, Giuseppe Bellusci, Scaglia e l’ex Crotone Sampirisi dietro; Armellino, Nicola Rigoni (reduce da 4 stagioni in A al Chievo) e Simone Iocolano in mediana; il brindisino Cosimo Chiricò alle spalle di Finotto e Andrea Brighenti (già a segno alla prima giornata allo “Speroni” in un Pro Patria – Cremonese 1-2 del primo settembre 2013). Nessuno degli undici snocciolati ha trascorso l’intera passata stagione in biancorosso (Lepore, Armellino, Chiricò e Brighenti sono arrivati nel mercato di gennaio, mentre Iocolano, sempre a gennaio, è passato in prestito all’Entella). Per la Pro, 9 o 10/11 saranno invece delle conferme. Risvolto da non sottovalutare.

Claudio Panettella di BariChe mondo sarebbe senza Panettella. Ci piace ricordarlo così, in audaci mezze maniche nella ghiacciaia di Caravaggio il 25 febbraio dell’anno scorso. Noncurante del freddo vigliacco e del barbellare collettivo. Evidentemente a Claudio Panettella di Bari (designato per il match di domenica unitamente agli assistenti Cosimo Cataldo di Bergamo e Marco Ceccon di Lovere), le rigidità invernali fanno il proverbiale baffo. Ingegnere gestionale originario di Modugno, secondo anno in categoria, il fischietto pugliese ha diretto 12 gare in C con bilancio periodico di 4 successi interni, 4 esterni e 4 pari.

A seguire precedenti:

25 febbraio 2018  Caravaggio – Pro Patria  1-1

13 maggio 2018  Pro Patria – Virtus Verona  3-1  (Poule Scudetto)

1 dicembre 2018  Gubbio – Monza  0-0

28 aprile 2019  Monza – Fermana  3-0

Vetrinista d’attesa. Tolto il velo all’impianto di allarme in occasione del debutto in Coppa Italia con il Matelica, Il Pro Patria Museum grazie all’iniziativa “100 figurine per entrare nella storia” domenica si rifarà il trucco sfoderando 5 nuovi pannelli didascalici e diversi espositori a vetrina. Chissà che cimeli e memorabilia della storia tigrotta non possano essere apprezzati anche dal patron del Monza Silvio Berlusconi che nel 2010 dichiarò informalmente a margine di una cena a Palazzo Grazioli di aver giocato nelle giovanili della Pro Patria. Sulla vicenda, gli storici biancoblu mantengono stretto riserbo.

Giovanni Castiglioni