Settimana lunga chiama settimana corta. E il giorno in più per preparare la sfida con la Juventus Under 23 diventa un giorno in meno per avvicinarsi allo showdown di domenica con la capolista Pro Vercelli (ore 14.30, stadio “Silvio Piola”). Incrocio pericolosissimo che è anche prima tappa della settimana più bella (e più dura) dell’intera stagione. Perché dopo le Bianche Casacche sarà il turno del Novara allo “Speroni” (mercoledì 13, ore 18.30) e del Piacenza al “Garilli” (domenica 17, ore 14.30). Ottovolante da crampi allo stomaco a cui la Pro Patria si avvicina forte del successo di ieri sugli zebrati e di una maturità tecnica certificata dai 36 punti in classifica. L’obiettivo ora è andare oltre gli obiettivi.

RAI dire gol. Fino a ieri almeno. Al 17° tentativo (8 pareggi ed altrettante sconfitte nei 16 precedenti), i biancoblu hanno scacciato anche il babau delle dirette televisive del lunedì. In realtà, la RAI aveva già officiato una vittoria tigrotta: 1 novembre 2007, sempre un 2-1 casalingo sulla Pro Sesto (Negrini, Facchinetti, Gasparello). Quel giorno però era giovedì.

Le Noci del verbo. Il parallelo con Quagliarella? Javorcic ci aveva davvero visto giusto. Sei reti nelle ultime sei partite (in cui non ha segnato solo a Siena dove peraltro non è partito dal 1’); 5 vittorie consecutive da titolare (e 8 nelle ultime 11); già 8 gol in stagione come non ne segnava da 4 anni (12 a Como nel 2014/2015). Per Le Noci i 37 anni sono solo una banalissima contingenza anagrafica. Con buona pace di chi (compreso chi scrive), aveva invocato per Beppegol il carrello dei bolliti.

Il tornello della diretta. 1.138 spettatori? Buono! Ingresso alle 17.30? Ehm… no buono! Il match di ieri sera con la Juventus ha garantito un concreto successo di pubblico (sfiorato il record stagionale di 1.169 presenti il 21 ottobre con il Piacenza), pur in concomitanza di qualche lungaggine di troppo nell’apertura. Senza contare che il mancato filtro ha poi costretto gli steward a rimbalzare al tornello i possessori di biglietti per il settore popolari fatti entrare incautamente in tribuna.

Piola di rabbia. Quella con i 7 volte scudettati è certamente una classica (51 precedenti in campionato di cui 8 in Serie A), ed altrettanto certamente un altro piccolo grande tabù per la Pro Patria. Al di là della contabilità complessiva (12 vittorie tigrotte, 16 pareggi e 23 sconfitte, 3/7/15 a Vercelli), i biancoblu non vincono al “Piola” da 40 anni: 22 aprile 1979, 1-3 con reti di Saporito, Strada (2) e Balocco. Da allora, 8 sconfitte e 4 pareggi. Al conto va però sommato il playoff del 2011 con passaggio in finale bustocco grazie al 5-2 dell’andata e al 2-0 piemontese (firmato Bietolini di Firenze) del ritorno. Il 14 ottobre si imposero i bicciolani dello squalificato Grieco (in panca l’ex Luca Salvalaggio): 0-1 con sigillo di Germano. Domenica sarà la terza di 4 stagionali a Vercelli dopo la Coppa Italia con il Gozzano (1-1 il 26 agosto), l’amichevole con la Pro (1-0 l’8 settembre), e in attesa della 34^ sempre con il Gozzano (6 aprile).

Ti radio e ti porto via. Nessun dubbio sulla radiazione del Pro Piacenza. L’apertura del procedimento a cui è stato autorizzato dal Consiglio Federale il Presidente Gravina ne è la certificazione (al pari del Matera). E l’assenza delle 2 gare residue degli emiliani (Novara ed Entella) dalla lista dei recuperi comunicate venerdì dalla Lega l’ulteriore conferma. Ma cosa avverrà alle gare comunque già disputate? Verranno considerate valide? L’altra settimana la Corte Federale ha lasciato intendere di sì. Colmando le mancanti del girone di andata (Novara ed Entella di cui sopra) con un 3-0 a tavolino. La questione non è marginale. Un motivo in più per sciogliere il dubbio in tempi ragionevoli.                                                                                                                                            

Giovanni Castiglioni