Appuntamento alle 15.30 in via Mercatini, sede del Varese dove la riunione tra i responsabili Ballotta e Tomasoni e il tecnico Domenicali inizia puntuale. Presenti nei corridoi anche Silvio Papini, Pietro Frontini e il dimissionario Nando Vescusio. Man mano fanno capolino anche i giocatori che avrebbero preferito di gran lunga potersi allenare in campo. Ma un campo il Varese non ce l’ha piú: lo stadio è ancora inutilizzabile e così anche Varesello dove le utenze sono ancora staccate. Inoltre il Varese non può più usufruire del campo comunale di Calcinate. Cosí, mentre la scuola calcio ha oramai da tempo cessato l’attività, alcune squadre del settore giovanile si allenano grazie all’ospitalità di altre squadre vicine di casa, ma la prima squadra non sa letteralmente dove andare.
La scena che ci si presenta una volta entrati negli uffici è surreale: sedie sparite, scrivanie vuote e uffici svuotati. In una stanza libera ci sono un paio di giocatori che palleggiano; poi ci sono Gestra e Camarà ai quali è difficile strappare il sorriso.
Alla riunione non si è presentato il presidente Benecchi che ha comunicato di essersi dimenticato di avvisare che non sarebbe arrivato. Poco dopo le 16 ha fatto il suo ingresso in sede il procuratore Accardi, avvelenato nei confronti del Varese e di Berni in particolare. L’attesa si è fatta lunga, vista l’assurda assenza del presidente, capitano e vicecapitano hanno contattato direttamente Fadani, il quale ha risposto di trovarsi in una riunione e di richiamare più tardi.
Si attende una qualche novità che non ci sarà, quando invece servirebbe solo qualcuno che dica definitivamente basta a tutto questo. Al Varese non vogliono credere che sia finita.