Nel suo passato c’è stato anche il Varese ma da tre stagioni a questa parte i colori per cui lotta ogni domenica, e non solo, sono il nero ed il verde, e nello specifico il nero e verde Valceresio.
Samuele Piccinotti attaccante classe 1994 ha tanta voglia di playoff ed ha voglia di raggiungerli con quella squadra a cui sta dedicando tutto se stesso. Perché un conto è giocare e basta, un conto è prendere per mano i più piccoli e portarli a correre su quel campo verde che è l’equazione perfetta tra sogni e divertimento.
“Scuola calcio 2011 e 2012 ed ho ricominciato con il triennio dei pulcini quindi i 2010, sono queste le annate che gestisco, ovvio che quest’ultimi facendo già il campionato ed essendo più grandi mi offrono stimoli diversi, per gli altri si tratta di un gioco improntato al calcio, ma in generale è un ruolo bellissimo e mi piace molto allenarli e seguirli”. Quindi a scarpette al chiodo appese punti ad una carriera da mister? “Ma stai scherzando? Con i grandi diventerei pazzo, loro non mi ascoltano, i bambini sì” (ride ndr).
Visto che le scarpette sono ancora ben allacciate ai piedi, parliamo di Valceresio prima squadra.
Vittoria con il Cantello alla prima di ritorno, pareggio domenica in casa del Cas Sacconago, possiamo dire che questo 2019 è iniziato bene.
“Sì siamo soddisfatti, con il Cantello era la gara che aspettavamo dopo la batosta dell’andata e l’abbiamo preparata bene durante la sosta, inizialmente abbiamo sofferto il loro palleggio perché loro in questo sono bravi, forse avevamo anche un po’ di paura nell’esporci fin quando il nostro mister ci ha dato la carica all’intervallo, noi siamo stati bravi a ripartire con un piglio diverso e a tenerla in pugno”.
Che ci dici invece dell’1 a 1 a Sacconago?
“Un punto in casa del Cas è oro: nel primo tempo non avevamo il massimo della concentrazione e forse chiuderlo in vantaggio è stato anche troppo, meglio nella ripresa ma anche loro hanno avuto le loro chance, il pareggio è stato il risultato più giusto, soprattutto considerando che stiamo parlando di un’ottima squadra anzi…” Ti sbilanci? “Sì, per me sono i favoriti, ho sempre detto che sono la squadra più completa e più pronta per vincere il campionato”.
Ad oggi però la classifica dice prima la Folgore Legnano con 34 punti, e poi Gorla, Vanzaghellese, Cas a quota 32, mentre l’Aurora è 5° a 31. Cosa pensi di questo quintetto?
“Sono tutte buonissime squadre, mai come quest’anno penso che il campionato si sia livellato verso l’alto, oltre il Cas vedo bene i ragazzi di Cerro, qualcuno lo conosco ed effettivamente ci sono ottime individualità soprattutto dal centrocampo in su, non mi aspettavo di vedere la Folgore in testa, quando abbiamo giocato contro io ero in panchina e non mi hanno fatto questa super impressione, però se sono là davanti a tutti è perché sicuramente lo meritano”.
In tutto ciò la Valceresio è 6°, attualmente fuori dai playoff per un solo punto, come lo si spiega?
“È semplice, la colpa è nostra, abbiamo fatto troppi errori perché abbiamo collezionato troppi pareggi ed oggi paghiamo i punti persi, soprattutto con squadre che sulla carta sono più abbordabili perché poi in realtà negli scontri diretti, eccezion fatta per la prima di campionato con il Cantello, ci siamo sempre fatti trovare pronti, ora sta a noi imparare dai nostri errori e scalare qualche posizione anche perché è un campionato in cui non ci saranno fughe a mio avviso, ce la si giocherà punto a punto fino alla fine”.
Non vi siete mai nascosti ed avete sempre dichiarato l’obiettivo playoff, eppure rispetto all’anno scorso avete cambiato molto. Che Valceresio è questa?
“Siamo molto giovani e un po’ di inesperienza l’abbiamo pagato fino ad oggi, però c’è anche da dire che ci sono fuoriquota che stanno facendo bene, vedi Rigoni e Dell’Orto per esempio, il mister poi li conosce bene e sa come metterli in campo, come spronarli, lui è uno che sa sempre toccare le corde giuste, si ride, si scherza ma si lavora anche sodo, sappiamo di dover fare qualcosa in più per stare tra le magnifiche cinque, ci proveremo assolutamente e faremo del nostro meglio, perché lo merita lui, lo merita la società e lo meritiamo anche noi che negli ultimi anni abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo seminato”.
A livello personale sei soddisfatto del tuo campionato?
“Si può sempre fare meglio, però tutto sommato sono soddisfatto, non è stato un girone d’andata semplice perché alla terza giornata ho subito un infortunio alla caviglia e me lo sono trascinato per un po’ fin quando mi sono dovuto fermare per un mese, l’anno scorso a questo punto avevo qualche gol in più e la Valceresio qualche punto in meno, ma preferisco così: qualche gol in meno e qualche punto in più in classifica, e poi ho ancora tempo per rifarmi”.
A partire dalla sfida con l’Arsaghese…
“Domenica affronteremo l’Arsaghese, e chi se l’aspettava di trovarla così indietro? Sarà una gara durissima, loro sono un po’ attardati ma restano una squadra molto ostica, la classifica non rispecchia il loro valore, certo non è una gara decisiva ma è una gara molto importante”.
Apriamo una finestra sul passato e affacciamoci sul Varese: tu che hai indossato quella maglia, cosa pensi di questa situazione?
“A dire il vero non ci sto capendo più niente, è una situazione incredibile, se penso che fino a poco tempo fa anche una squadra come la Pro Patria che dista solo 30 km era nel medesimo caos e adesso si ritrova tra i professionisti, mi spiego ancora meno cosa stia succedendo, nessuno ha alle spalle la storia che ha il Varese eppure questo non basta, è una situazione davvero triste”.
Se ti dicessi di scegliere l’uomo decisivo della Valceresio in questo seconda parte di stagione, su chi punteresti?
“Ecco a questo proposito vorrei lanciare un hashtag”. Ovvero? “Hashtag pray for Dicara, il nostro portierone. Ha grandi qualità, si allena così bene, gli affari viaggiano alla grande eppure…(ride ndr); no a parte gli scherzi Andrea è davvero un portierone ma forse fino ad ora non lo ha ampiamente dimostrato, sono certo che ci “salverà” al momento giusto e che potrà essere determinante da qui alla fine, credo in lui come in tutti i miei compagni e so che davvero possiamo realizzare questo sogni chiamato playoff”.
Mariella Lamonica