Varese sarà la casa della 36ª edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics che si terranno dal 13 al 18 giugno 2020. Dopo i due importanti eventi, avvenuti nel 2018 e nel 2019, con i Play the Games a livello regionale, tra meno di sei mesi la Città Giardino e il suo territorio accoglieranno almeno 3000 atleti con disabilità intellettive provenienti da tutto lo Stivale, ai quali andranno aggiunti genitori, accompagnatori, allenatori e volontari. Insomma, un vero e proprio esercito che, grazie anche alla collaborazione della Camera di Commercio di Varese attraverso il suo progetto Varese Sport Commission, sta per scoprire le bellezze della nostra provincia e si appresta a vivere un’esperienza emozionante e che rimarrà indelebilmente nei ricordi di ognuno. Tra coloro che lavorano da mesi perché tutto sia predisposto al meglio c’è Valentina Marocco, direttore provinciale degli Special Olympics.
Innanzitutto, che cosa sono gli Special Olympics?
“Si tratta di un programma internazionale di allenamenti e competizioni riservate ad atleti con disabilità intellettive nato negli USA nel 1968 grazie ad Eunice Mary Kennedy, sorella del presidente John Fitzgerald Kennedy. Alla base c’è l’idea che lo sport offra a tutti, nessuno escluso, la possibilità di mostrare le proprie abilità”.
Come si svolgeranno gli Special Olympics?
“Oltre a Varese, saranno coinvolte Gallarate, Casorate Sempione, Gavirate, Monate e altre località che hanno impianti adatti alle esigenze degli atleti con disabilità e dei loro accompagnatori. Gli oltre 3000 iscritti ai Giochi si cimenteranno in 18 discipline sportive: dal calcio al nuoto, dall’equitazione alle bocce, dal tennis al badminton passando per il nuoto in acque libere, il bowling, la pallacanestro, la pallavolo e la ginnastica. Le modalità di svolgimento sono varie e alcune prevedono che gli atleti con disabilità giochino con i normodotati, chiamati partner, così da sviluppare l’inclusione, tematica che ci sta particolarmente a cuore”.
Perché proprio a Varese?
“Abbiamo trovato una grande attenzione da parte del territorio. In particolare, Camera di Commercio attraverso il suo progetto Varese Sport Commossion ci ha sostenuto sin dall’inizio, credendo nella nostra iniziativa. Ne ha colto non solo gli aspetti sociali, certamente di grande rilievo, ma anche quelli legati all’indotto generato. Per diversi giorni, avremo in provincia di Varese migliaia di atleti con genitori e tecnici. Questo indubbiamente genererà benefici a favore del sistema della ricettività”.
Non solo sport, ma anche veri e propri eventi aperti a tutti.
“Uno dei più toccanti è la Torch Run, ossia l’accensione della torcia degli Special Olympics che si terrà al Palazzo della Regione Lombardia un mese prima dell’avvio della manifestazione. Prima di arrivare a Varese per la cerimonia di apertura fissata per domenica 14 giugno allo Stadio “Franco Ossola” per la quale attendiamo circa 10.000 persone, la Torcia toccherà vari paesi del Varesotto come in un unico abbraccio. Stiamo organizzando anche eventi collaterali: sarà allestita in Camera di Commercio un’area dedicata alla salute nella quale gli atleti potranno sottoporsi gratuitamente ad alcune visite mediche specialistiche, ci sarà un Villaggio Olimpico in Piazza Monte Grappa nel quale si svolgeranno concerti e si potranno provare nuovi sport, ci sarà almeno una serata ai Giardini Estensi, l’esibizione degli Young Athletes Program, ovvero un programma di gioco e attività motoria per introdurre bambini dai 2 ai 7 anni con disabilità intellettiva al mondo del movimento prima di poter entrare a far parte, all’età di 8 anni, delle attività sportive tradizionali e/o unificate di Special Olympics, e il Motor Activities Training Program dedicato a persone con gravi disabilità fisiche che desiderano approcciarsi al mondo dello sport”.
Varese ha battuto la concorrenza di alcune città ed ha ottenuto di poter ospitare gli Special Olympics. Che cosa sta dietro questa decisione?
“Varese ha risposto in modo meraviglioso ai Play the Games del 2018 e del 2019, c’è stato un bellissimo coinvolgimento delle istituzioni, dei comuni, delle associazioni, delle scuole, dei volontari e anche dei singoli cittadini e ciò ha colpito tutti in modo molto positivo. Varese e il suo territorio vogliono essere rivoluzionari sul tema dell’inclusione, intessere ancora più rapporti di collaborazione tra varie parti e aprirsi ancora di più a questo mondo. Siamo sulla buona strada”.
A che punto sono i preparativi a meno di sei mesi dall’inizio?
“Stiamo lavorando duramente e un importante momento di confronto è avvenuto il 1° dicembre alle Ville Ponti dove si è tenuta una convention in cui si sono ripercorsi gli ultimi due anni di attività Special Olympics del Team Lombardia. Il rapporto con le istituzioni, con la Camera di Commercio e con le scuole, in particolare con la “Pascoli” di Varese, è ben avviato così come quello con l’Università dell’Insubria e con i tantissimi volontari, circa 1500 al giorno, che saranno coinvolti nell’evento. Manca ancora qualche mese ma siamo già all’opera da molte settimane. Vogliamo regalare alla città e a tutti gli atleti la migliore esperienza possibile”.
Laura Paganini
(foto Roberto Bof)