Tra lo sconforto e la speranza, la squadra del Varese prova ad andare avanti con l’atteggiamento delle tre scimmiette: occhi, orecchie e bocca coperti, “non vedo, non sento e non parlo”. Tuttavia estraniarsi da tutti i guai che ci sono intorno non è semplice considerando anche se non ci sono sviluppi positivi. Le utenze di stadio e Varesello sono ancora staccate, la Scuola Calcio ha chiuso i battenti e le vertenze non sono ancora state saldate. I giocatori della passata stagione sono ancora in attesa dei bonifici dispersi chissà dove nell’etere e il Varese rischia grosso sul fronte penalizzazione che arriverebbe quasi sicuramente prima della fine della stagione. Gli organi competenti stanno concedendo ulteriore tempo rispetto alla scadenza del 20 gennaio scorso, ma il Varese dovrà sistemare la situazione al massimo entro questa settimana. Se così non sarà, allora piomberanno come minimo 14 punti di penalizzazione oltre al fatto che sono in arrivo anche altre vertenze che saranno discusse giovedì 31 gennaio.

Fino a quando la squadra reggerà gli urti? La rosa continua a perdere i pezzi: l‘addio improvviso di Calandra, che ha gettato la spugna lasciando i compagni con la porta sguarnita vista l’indisponibilità di Scapolo reduce da un intervento chirurgico e ancora ricoverato, si è aggiunto a quelli dell’ultimo mese (Vegnaduzzo, Improvola, Etchegoyen ed Urbano) e potrebbe non essere l’ultimo. Lo staff, insieme a tutto il movimento giovanile, attende i rimborsi spese da inizio stagione, alla squadra invece mancano da novembre in poi.

Oggi il gruppo avrebbe dovuto ritrovarsi a Calcinate, invece ha ripiegato ad una seduta in palestra ospite della Life di via Sanvito Silvestro. Dopo il rinvio del derby a causa della neve, domenica è in programma la “trasferta” a Cassano Magnago, anche in questo caso neve permettendo.

Elisa Cascioli