Esattamente un anno fa, l’attaccante globetrotter Lorenzo Franzese ci aveva confessato che avrebbe potuto mettere le radici proprio alla Varesina e, dodici mesi dopo, possiamo dire che sta mantenendo la sua promessa. La punta classe 1993 in carriera ha indossato le maglie più disparate collezionando più di 130 presenze in Serie D. Da Cosenza a Riccione, da Castelfranco a Città di Castello passando per Gallipoli, e poi tappa in Sardegna, al Lanusei, prima di sbarcare a Venegono Superiore a metà della scorsa stagione. Il suo arrivo non ha evitato la retrocessione della squadra ripartita dall’Eccellenza, un campionato dove Franzese sta facendo la differenza. Il gran gol di domenica scorsa, valso il 2-0 al Mariano, gli ha permesso di raggiungere Pizzini (ex Varesina) in cima alla classifica marcatori a quota 12 gol. “Sono molto felice, in primis per la vittoria centrata. Ho fatto un bel gol, difficile, ma non è la prima volta. Sono giocate che mi appartengono, ne avevo fatto uno simile nel derby di D tra Gallipoli e Nardò”.

Obiettivo numerico? “Punto ai 20 gol, ma se ne arrivano di più è meglio” risponde. Il 4-3-3 è il tuo modulo preferito? “Ci stiamo trovando bene, io so adattarmi. Mi trovo benissimo col mister, abbiamo le stesse idee; da ex attaccante mi consiglia molto e tanti gol li devo a lui”.
Dal numero 9 al 10 passando per il 33. Franzese è un bomber che “dà i numeri…”: “Ho voluto cambiare. Il 10 forse mi rappresenta di più perché non sono una prima punta classica. Cerco spesso la giocata che mi esalta, non sono mai statico”.

Sulla sua carriera movimentata ci aveva esposto le difficoltà nel trovare un ambiente giusto in Serie D, una categoria dove puoi ritrovarti «in una piazza con troppe pressioni oppure con problemi societari, a volte ho dovuto fare i conti con progetti di breve durata». Nel calcio di oggi esistono pochissime isole felici e la Varesina è una di queste. Ne ha dato dimostrazione domenica scorsa riuscendo a giocare, unica squadra del girone, spalando il campo “di scorta”, il sintetico di Vedano.  “Abbiamo apprezzato lo sforzo fatto dalla società che si è impegnata tantissimo per evitarci un secondo rinvio. Siamo felici di aver ripagato lo sforzo. Sono felice di aver fatto la scelta di rimanere, sapevo non me ne sarei pentito. Ho trovato un ambiente serio, sto molto bene e la continuità che non ho trovato in passato posso averla qui. Mi sento a casa e sono sereno e per un attaccante sono aspetti molto importanti perché scendere in campo la domenica con la tranquillità aiuta molto. Ho sempre fatto la D e sinceramente tutti noi eravamo convinti di rifare la D… Comunque sia spero di rimanere qui a lungo a prescindere dalla categoria perché il progetto è serio. Ho trovato persone che ci tengono, a partire dal presidente che non ci fa mai mancare niente. Magari invecchierò qui e indosserò la fascia di capitano, sinceramente ci spero”.

Venendo al campionato“La Castellanzese sta giocando un campionato a parte, ma il calcio è strano e noi dobbiamo farci trovare pronti nel caso succeda qualcosa di improbabile. Stiamo mettendo pressione alle avversarie, non dobbiamo fermarci”.
Domenica trasferta insidiosa in casa dell’Accademia Pavese: “Una squadra difficile da affrontare, con un buon organico. Da parte nostra non va presa alla leggera”.

Elisa Cascioli