Domanda. Quando la Pro Patria (militando in C) ha battuto per l’ultima volta una squadra di Serie B? Probabilmente la curiosità non toglie il sonno a nessuno, ma la risposta è (in amichevole), il 4 settembre 2004 (1-0 allo “Speroni” al Torino di Ezio Rossi con rigore di Romano) e (in Coppa Italia) il 7 settembre 1958 (2-1 sempre a Busto al Brescia con vantaggio di Rimoldi, pareggio per le Rondinelle di Mino Favini e sigillo di Pippo Marchioro). Cioè, da 61 anni la formazione biancoblu non riesce nell’impresa a cui è chiamata domenica con lo Spezia (ore 18, stadio “Picco”). Operazione utile a raggiungere il terzo turno di Coppa dove ad aspettare la vincente c’è il Sassuolo di De Zerbi. Un piccolo (si fa proprio per dire eh!?!) passo per la truppa di Javorcic. Un grande passo per la storia tigrotta.
Fiera del Levante. Sempre in tema domande e risposte. Quanto sarà prossima la Pro Patria del “Picco” a quella vista in campo con il Matelica? Qui la replica fa difetto all’oggettività. Perché al di là dell’ovvia assenza di Colombo (squalificato), sul resto bisogna sempre andare a lume di spalatino. L’infrasettimanale di ieri a Vedano con la Varesina (1-0 tigrotto firmato Galli) ha fornito indicazioni tutte da interpretare. Giusto per dare un senso a queste righe, ipotizziamo ballottaggio Battistini/Molnar in difesa, Fietta (più di Palesi) in mediana, e coppia Defendi/Mastroianni in avanti. Con Le Noci più no che sì (noie muscolari), e Parker di complemento. La rifinitura di domani mattina potrebbe regalare qualche ulteriore indizio. Per i freddi numeri, dopo le 7 reti subite in addizione da Torino e Sampdoria, la Pro ha infilato 4 clean sheet con Valposchiavo, Verbania, Matelica e Varesina. Inevitabile (a La Spezia) ripartire da lì.
Se non Mora, quando? Prima di Christian (ora al Cittadella in B), un altro Mora ha vestito la maglia biancoblu in anni recenti. Trattasi di Luca, mezzala di lotta e di governo per professione, filosofo hegeliano per vocazione. Sbarcato allo Spezia il 24 gennaio 2018 dopo 2 anni e mezzo (e due promozioni) da capitano hipster della Spal, il parmigiano è transitato da Busto nel 2011/2012: 32 presenze, una rete e un’attrazione fatale per i gialli (i cartellini, s’intende). Look da Uomo di Cro-Magnon, Mora è il perno attorno a cui Vincenzo Italiano (l’anno passato sulla panchina del Trapani promosso in B), vuole rimodellare la formazione aquilotta. Mercoledì sera nell’ultima uscita prestagionale con la Sampdoria nel 9° Trofeo “Mattia & Ilaria”, schierato 4-3-3 con il lituano Titas Krapikas tra i pali; l’uruguayo Ramos, il capitano Claudio Terzi, Marchizza e Vignali in difesa; Mora, Matteo Ricci e Bartolomei in mediana; il prestito dal Sassuolo Federico Ricci, il figlio d’arte islandese Sveinn Aron Guðjohnsen e l’olandese Delano Burgzorg in attacco. Per la cronaca, blucerchiati impostisi per 5-3 con reti di Bonazzoli, Maroni, Ramirez, Thorsby e Quagliarella (Guðjohnsen, Pinto e Gyasi per i bianconeri padroni di casa).
Come Sozza sullo scoglio. Match affidato a Simone Sozza di Seregno (Edoardo Raspollini di Livorno e Andrea Zingarelli di Siena gli assistenti, Davide Ghersini di Genova il Quarto Ufficiale). Il fischietto brianzolo è una matricola nella CAN di B dopo 4 stagioni in C. L’anno passato ha diretto ai playoff Trapani – Catania (1-1 nell’andata dei quarti) e Triestina – Pisa (1-3 dts il 9 giugno nella sfida decisiva della Final Four). Per i più maliziosi, proprio i nerazzurri del presidente Corrado lo avevano sfiduciato a gennaio inserendo i suoi presunti errori in un dossier arbitrale dopo il 2-2 all’Arena Garibaldi con il Piacenza. Poco più di 4 mesi dopo avrebbe officiato la promozione toscana. Quando si dice il contrappasso.
Giovanni Castiglioni