22 marzo 2020, sarebbe stato davvero un bel traguardo da festeggiare. Oggi il caro e oramai compianto Varese avrebbe compiuto 110 anni di storia; una storia lunga e gloriosa, interrotta malamente dopo anni di “malattia” e purgatorio. Nel giro di 10 anni è cambiato davvero tutto. Se pensate a quel 2010 con i “minatori” di Sannino capaci di compiere la scalata alla Serie B. Sembra passato un secolo talmente sono state indegne le ultime due stagioni.
Un anniversario che, tra l’altro, cade in uno dei momenti più tragici che il mondo sta affrontando, una pandemia impensabile sino a pochi mesi fa che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.
Eppure, sebbene uno stadio oramai abbandonato e una società fallita per la quarta volta, si sarebbe potuto comunque festeggiare. Proprio un mese fa, prima che esplodesse il Coronavirus, noi di Varese Sport con Comune e tifosi eravano pronti ad organizzare una festa biancorossa proprio allo stadio “Franco Ossola” coinvolgendo anche il Città di Varese, la piccola società che ripartita dalla Terza Categoria sta portando avanti i colori biancorossi. Un’idea che è stata stroncata sul nascere a causa dell’emergenza sanitaria scoppiata all’improvviso.
E allora, rinchiusi nelle nostre solitarie case, non ci resta altro che immergerci nei ricordi di un Varese che tanti ha fatto innamorare. Il 22 marzo 1910 nacque quello che allora si chiamava Varese Football Club, e che per i successivi tre anni non prenderà parte a nessun campionato, disputando solamente partite amichevoli. Lo sapete tutti, la divisa di allora era bianca e viola e si giocava in piazza del Mercato. Chi erano gli avversari? Aurora Busto Arsizio, Libertas Gallarate, Luino, Unione Sportiva Milanese e Inter.
Nel 1914 il Varese si iscrisse al Comitato Regionale Lombardo giocando il campionato di Promozione, ma a maggio del 1915 il primo conflitto mondiale interruppe tutte le attività sportive. Si riprenderà nel 1919 con il Varese promosso nella Massima Serie (denominata allora Prima Categoria), dove giocò per tre stagioni.
Nel 1923 la squadra diventò Associazione Sportiva Varesina, con la fusione fra Varese F.C., U.S. Varesina, C.S. Varesino e Moto Club, per poi cambiare ancora nome nel 1926: nacque la Varese Sportiva, grazie all’unione tra A.S. Varesina, Sport Club Luigi Ganna e Polisportiva Mussolini. Nello stesso anno avvenne un’altra grande svolta: i colori diventarono quelli della città, il bianco e il rosso. A Masnago nel 1935 venne costruito il primo stadio (da condividere con atletica e ciclismo), con la denominazione di Stadio Del Littorio, poi cambiato prima in Stadio di Masnago e nel 1950 in Franco Ossola, in memoria del calciatore varesino morto nella tragedia di Superga.
I campionati vennero di nuovo sospesi per colpa della Seconda Guerra Mondiale. Dopo il Campionato di Alta Italia, il Varese tornò a chiamarsi Football Club, e giocò in Serie B per due stagioni, prima della retrocessione in C a causa della trasformazione in girone unico del campionato cadetto. Nel 1952 il Varese finì in Quarta Serie, e dovette ricominciare la risalita da capo. In dieci anni circa i biancorossi scalano tutte le classifiche, arrivano alla Serie A nella stagione 1964 sotto la gestione Cesare Casati e grazie all’arrivo dell’imprenditore Giovanni Borghi alla presidenza raggiungono il massimo splendore. Il Varese però non riuscì ad avere stabilità, e fra retrocessioni e promozioni si verificò un vero e proprio saliscendi.
Nel frattempo il nome cambiò di nuovo in Varese Calcio S.P.A. I biancorossi salutarono la A nel 1975, disputando per nove anni il campionato di Serie B, inframezzati da una stagione in C1. Nel 1985, la retrocessione in Terza Serie sancì l’inizio di un purgatorio lungo 25 anni in cui il Varese giocò solamente fra la C1 e la C2 (e per un anno in D, vincendo il campionato). Nell’estate del 2004 il Varese Football Club – alla fine degli anni ’80 era tornato il nome originario – fallì, e fece posto all’Associazione sportiva Varese 1910, che si iscrisse al campionato di Eccellenza. Iniziò un’altra risalita durata sei anni, al termine della quale il Varese ritornò in Serie B. In due stagioni la società guidata da Maroso e dalla famiglia Sogliano tornò nei professionisti, e nel 2008 fu rilevata da Rosati. Due promozioni consecutive e il miracolo targato Sannino – storica la finale con la Cremonese – regalarono ai biancorossi la Serie B nel 2010, l’anno del centenario. Nella serie cadetta, prima il Padova e poi la Sampdoria spensero il sogno Serie A del Varese. Dopo un anno senza playoff, la stagione 2013-2014 finì con i playout contro il Novara, vinti grazie a quattro gol di Pavoletti. L’anno successivo fu disastroso: prima l’ultimo posto in campionato e poi il fallimento.
Il Varese 1910 scomparve, e nacque una nuova società denominata Varese Calcio S.S.D., iscritta al campionato di Eccellenza. Un campionato, quello 2015-2016, ricco di entusiasmo, di pubblico, di iniziative e soprattutto di vittorie a suon di gol targati Marrazzo che portarono la squadra in D. La neonata società cambiò quasi in toto la squadra per tentare in salto in Serie C, un salto che mancò tra crisi societarie e cambi di vertice. L’anno dopo fu ancora più disastroso tra litigi societari interni e una clamorosa retrocessione. La nuova annata in Eccellenza è stata tutta un’altra storia rispetto a quella precedente: altro disastro societario, prese in giro, squadra senza un soldo: inevitabile fallimento.
Varese e il Varese deve trovare la forza di rialzarsi ancora. Buon anniversario.
e.c. – l.m.