Con il DPCM del 26 aprile, il premier Giuseppe Conte ha fatto il punto anche sul tema delle attività sportive. Dal 4 maggio potranno riprendere gli allenamenti degli atleti “professionisti e non” che praticano sport individuali e che sono di interesse nazionale, mentre dal 18 maggio potrebbe esserci il via anche degli sport di squadra. Al momento, questa è ancora una possibilità al vaglio di Conte e della sua task force che dovrà stendere una serie di norme di sicurezza da rispettare da parte delle società e dagli sportivi stessi.
E il calcio dilettanti? Una possibile ripresa dei campionati dalla Serie D in giù sembra molto difficile e, allo stesso modo, pure una ripartenza degli allenamenti.

Sul tema, ecco il parere dei mister di alcune squadre varesotte del girone Z di Seconda Categoria.

Patrick Peloso (mister Sommese): “Sicuramente c’è tanta voglia di tornare a stare con i ragazzi, di vivere il gruppo e di allenarsi. Penso che ad ora, però, sono troppi gli interrogativi per potermi esprimere su un’eventuale ripresa dell’attività sportiva e sulle misure di sicurezza che dovremmo applicare”.

Enzo Genco (allenatore Casmo): “In teoria si dovrebbe ripartire però non sappiamo se anche a livello dilettante sia possibile. Se così fosse e se si riuscisse a riprendere il campionato da dove si è lasciato allora è un conto, ma in caso contrario si potrebbe sì fare qualcosa ma è una decisione che dipende sia dalla società e sia dal comune”.

Luca Mazzetti (Presidente Eagles Caronno Varesino): “Non penso che il 18 si tornerà ad allenarsi in quanto il protocollo della FIGC è valido solo per la Serie A ed è molto costoso attuarlo. Inoltre, queste parole della riapertura sono legate agli impianti sportivi che rimarranno chiusi fino a giugno. Quindi non vedo come ci si possa allenare non disponendo dell’impianto. Se ci fosse il via libera di tutto comunque ritengo la nostra stagione conclusa e di conseguenza utilizzeremo il tempo per progettare la prossima non perdendo tempo su un’annata dove manca solo la parola ‘fine’ dalle persone al comando”.

Ezio Framarin (Presidente San Luigi): “Circa la ripresa degli allenamenti il 18 maggio ho delle perplessità visto che per quanto riguarda i dilettanti la LND non si è ancora espressa. I ragazzi scalpitano e vogliono tornare in campo per terminare il campionato. Il problema, secondo il mio punto di vista, è l’impossibilità di garantire, rispetto ai professionisti, l’applicazione di protocolli che sono ingestibili da una società dilettantistiche e che viene mandata avanti da volontari che si troverebbero in difficoltà anche sotto il profilo delle responsabilità se si dovessero riscontrare dei contagi, che ad oggi se pur in calo sono ancora molto alti in Lombardia.
Le norme di sicurezza sono difficili da garantire e se analizziamo il nuovo decreto il Presidente del Consiglio non ha fatto riaprire parrucchieri ed estetiste perché il contatto fisico è a rischio contagio pur utilizzando tutte le sicurezze, figuriamoci in campo e nello spogliatoio. Mi sembra un paradosso se si vuole veramente uscire da questa pandemia. Per concludere, mi auguro che chi deve prendere le decisioni le prenda pensando veramente al bene dei ragazzi, delle famiglie e di tutta la comunità perché affrettare la ripartenza dello sport dilettantistico, che muove migliaia di persone ogni settimana, non si ripercuota poi in un ritorno del virus che fermerebbe ancora tutta la nazione.

Marco Bernasconi (Presidente Malnatese): “A prescindere che dubito che a livello dilettantistico si possa riprendere il 18 maggio, ma se si potesse fare direi che siamo pronti a ripartire, con tutte le precauzioni possibili. Fortunatamente gli spazi non ci mancano perché abbiamo anche a livello di spogliatoi delle dimensioni tali da poter garantire le giuste distanze, sempre che si possano usare. Anche per la sanificazione siamo altrettanto fortunati perché uno dei nostri collaboratori è titolare di un’impresa che si occupa di sanificazioni ambienti e saltuariamente durante la stagione facciamo già questo tipo di intervento. Tutto questo anche per poter, se consentito, fare i Camp estivi che avevamo in programma e che potrebbero essere di grande aiuto a tutte quelle famiglie che torneranno al lavoro”.

Marco Tomasini (mister Lonate): “Siamo sul no totale, anche per tutelare i nostri ragazzi e penso che adesso sarebbe inutile e tempo sprecato perché altrimenti sarebbe stato vano tutto lo sforzo fatto fino ad ora. Attenderei settembre”.

Stefano Guarneri (Dirigente Coarezza): “Ad oggi purtroppo non è cambiato molto rispetto al mio pensiero della ripresa dei campionati. Crescono le incertezze, quello sì, non è chiaro come si dovrà procedere per quanto riguarda le sanificazioni (una sola volta prima di inizio delle attività o tutte le volte che si fa allenamento?). Secondo noi si andrà oltre il 18 maggio per le società dilettantistiche e ripartire con queste incertezze non è possibile, bisogna prima di tutto tutelare la salute di atleti e staff in modo pieno”.

Domenico Minervino (mister Caravate): “Credo che nelle nostre categorie sia meglio aspettare tempi migliori. Non ci sono certezze e rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Non ho ancora parlato con la società ma io non sono favorevole, almeno per il momento, alla ripresa”.

Francesco Spinelli (allenatore Ceresium Bisustum): “Sinceramente non abbiamo più pensato a come fare visto che la questione a questo punto penso sia finita come hanno anche spiegato dall’ultimo comunicato in cui si dice che tutte le società sono d’accordo nel chiudere il campionato”.

Alessandro Iori (allenatore Luino): “Onestamente non è ben chiaro per i dilettanti, penso che si riferisse alla Serie A o ai professionisti. Non credo si possa riprendere la stagione ma se dovessero darci la possibilità di poter tornare ad allenarci ci devono anche comunicare le date riguardanti la ripresa dei campionati, altrimenti non avrebbe senso”.

Roberta Sgarriglia