E’ una settimana complicatissima quella che sta vivendo tutto il mondo Openjobmetis. La sconfitta contro Treviso di domenica ha lasciato pesantissime scorie, soprattutto psicologiche, per una squadra che giornata dopo giornata pare cadere in un baratro senza fine che fa sempre più paura.
In particolare, nelle ultime due uscite stagionali, è finito al centro della critica di parte della tifoseria quello che doveva essere e a tutti gli effetti è il totem di questo gruppo, ovvero Luis Scola. L’argentino, complice la sua età, sta subendo un calo delle proprie prestazioni, in particolare nei secondi tempi delle partite, come fisiologico che sia a 40 anni e dopo aver tirato la carretta, come si suol dire, praticamente in solitaria fino ad oggi.
E’ chiaro che però un errore di Scola vale molto più di quello di qualsiasi altro giocatore in maglia biancorossa e, dopo la prova molto opaca contro Venezia, il secondo tempo di El General contro Treviso, culminato con il contestatissimo fallo antisportivo a 18 secondi dalla fine che ha decretato la vittoria dei veneti, ha scatenato tutti coloro che avevano dubbi sulla bontà dell’acquisto in estate.
A tutto questo si aggiunge che a Scola inizia a venir additata parte della colpa dell’esonero di Caja, con i rumors su un loro rapporto mai sbocciato e che è stato tra le varie cause dell’esonero del coach pavese.
Ciò però che più fa preoccupare tutti coloro che amano il mondo Pallacanestro Varese è l’analogia di quest’anno con il nefasto 1991-1992 quando, pur avendo in squadra un campionissimo come Reggie Theus, campionissimo NBA convocato due volte all’All Star Game e che arrivò a Varese strapagato dopo la cessione di Rusconi alla Benetton Treviso, i biancorossi furono retrocessi in A2 per la prima volta nella loro storia.
Fu un’annata veramente tragica quella, che riporta molte similitudini, per certi versi inquietanti, con questa.
Quella squadra era composta da due grandissimi campioni come Theus e Wilkins, come oggi Scola e Douglas, a far da stelle del gruppo e da tanti altri buoni giocatori, un po’ come la Openjobmetis di quest’anno.
Un altro fattore molto significante fu la variabile infortuni che giocò un brutto scherzo: nel 1991-1992 Sacchetti si ruppe il tendine d’Achille dopo poche giornate dall’inizio della stagione, come successo a Jones quest’anno a soli 30 secondi dal suo ingresso in campo contro la Virtus Roma, e, anche se non si può averne la riprova, l’ala americana sembrava essere il vero compagno ideale da affiancare proprio a Scola per sopperire alle difficoltà sempre maggiori a rimbalzo della Openjobmetis ed a livello di peso specifico della squadra sotto canestro.
Oltre a questo, ci fu l’infortunio di Ferraiuolo che incise molto in quella stagione, così come quello di De Vico quest’anno che ha caratterizzato buona parte del girone d’andata dei biancorossi.
Una stagione, quella con Theus in squadra, che nonostante prestazioni clamorose dell’americano, come ad esempio i 50 punti messi a segno contro Pavia e le medie personali sfavillanti come testimoniano i 27.5 punti di media a partita con cui Reggie terminò la stagione, visse un lungo declino fino alla retrocessione. Anche qui il paragone fa sempre più paura, visti i numeri davvero impressionanti di Scola finora in campionato, miglior marcatore della Lega con 21.6 punti di media a partita, non in linea con gli scarsi risultati di squadra.
Similitudini, affinità o pure casualità che fanno paura e che portano alla mente bruttissimi ricordi per tutto il mondo biancorosso che spera, con il nuovo anno, di avere un’inversione di marcia netta in termini di risultati e gioco, per non dover rispolverare la bandiera bianca della retrocessione come avvenne nel nefasto 1991-1992.
Alessandro Burin