Da lunedì 4 maggio gli atleti professionisti e non professionisti di interesse nazionale, che praticano sport individuali e che preparano la partecipazione ai Giochi Olimpici e paralimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali potranno tornare ad allenarsi nei centri sportivi a porte chiuse e rispettando le distanze di sicurezza.
Dopo un mese e qualche giorno (lo stop era arrivato con il DPCM del 1° aprile), dunque, Nicolò Martinenghi, Arianna Castiglioni, Silvia Scalia, Matteo Rivolta, Ilaria Scarcella e altri atleti nuotatori professionisti che lavorano nella nostra provincia potranno tuffarsi di nuovo in acqua e riprendere confidenza con quell’elemento naturale al quale hanno dovuto rinunciare per oltre 30 giorni.

A farlo sarà anche Nicolò Martinenghi, tesserato per il Nuoto Club Brebbia e le Fiamme Oro. “Lunedì riprenderemo e Nicolò si tufferà nella piscina “Mecenate” di Milano. Insieme a lui ci saranno gli atleti di Gianni Leoni e anche due miei promettenti allievi del Nuoto Club Brebbia: Elena Corti e Mattia Morello – spiega coach Marco Pedoja -. Torneranno finalmente a sentire l’acqua dopo questo lungo momento di pausa e i miei ragazzi si alleneranno cinque giorni alla settimana“.

Con quali prospettive?Purtroppo non abbiamo obiettivi certi e date sicure delle prossime manifestazioni – prosegue Pedoja -. La ripartenza, dunque, sarà lenta, graduale, tranquilla e affiancheremo al lavoro in vasca anche quello in palestra. Ci si concentrerà sulla ripresa fisiologica e sulla fase aerobica. Quest’estate ci fermeremo un paio di settimana e al ritorno Nicolò inizierà a spingere un po’ di più in prospettiva dell’ISL, che si svolgerà probabilmente in un unico luogo, si pensa l’Australia, dove si rimarrà senza spostarsi per più weekend fino al termine della competizione. Gli Europei slitteranno con tutta probabilità all’anno prossimo che, quindi, sarà ricco di impegni: Europei, Olimpiadi e Mondiali in rapida successione e per i quali puntiamo a farci trovare pronti“.

Nicolò come ha affrontato questo periodo?Non è rimasto a digiuno di allenamento e ha seguito le schede dategli dal preparatore atletico. All’inizio era un po’ demoralizzato di non poter lavorare in piscina e mantenere il suo ritmo e in tutte queste settimane si è reso conto di quanto gli manchi il nuoto. Sono sicuro che da lunedì avrà ancora più voglia di rimettersi all’opera e di utilizzare al meglio questo anno in più di preparazione verso il traguardo delle Olimpiadi e degli altri eventi internazionali“.
Elena e Mattia, invece? “Elena Corti studia Medicina e si è fermata con gli allenamenti un po’ prima degli altri. Slittando gli Europei Juniores, Mattia ha perso per limiti di età l’ultima possibilità di qualificarsi e di fare questa esperienza di altissimo livello. E’ carico e vuole rimettersi in gioco al più presto per costruire al meglio la sua carriera“.

Quanto a te, gestisci insieme ad alcuni soci l’impianto Sport e Benessere di Brebbia. “Non è un momento facile e si hanno poche certezze – prosegue Pedoja -. Attualmente stiamo approfittando della chiusura del centro per fare qualche lavoro, sanificare gli ambienti e prepararci per una possibile ripresa delle attività distanziando i lettini all’esterno e apponendo strisce adesive per le norme sul distanziamento sociale. Stiamo pagando regolarmente l’affitto e le bollette e la speranza è quella di poter lavorare per avere qualche entrata. Palestra e piscina potrebbero essere sempre più ‘beni di lusso’ e non indispensabili in un periodo difficile dal punto di vista economico come quello che stiamo attraversando e che attraverseremo e in noi c’è preoccupazione. Ci auguriamo però che, quando si potrà, le persone vengano di nuovo nella nostra struttura e che si possa allestire anche la parte esterna. Abbiamo spazi ampi e possiamo garantire il rispetto delle norme“.

Laura Paganini
(foto d’archivio)