Coach “AZ”, alias Alberto Zambelli, allenatore del 7 Laghi Gazzada, si traveste idealmente da “piccolo chimico” e maneggiando alambicchi e provette inizia a dosare tra loro gli ingredienti dai quali dovrà scaturire, al più presto, la miscela perfetta per la stagione 2020-2021.
“La mia squadra rappresenta un curioso mix tra la gioventù, tutta spostata nel reparto guardie, e – dice Zambelli – e l’esperienza tutta a carico del settore lunghi. Curioso ma, da allenatore, intrigante e anche stimolante sotto tutti i punti di vista. Il mio lavoro, o meglio, la parte più importante e sicuramente determinante del mio programma tecnico-tattico sarà mettere insieme le due anime della squadra, farle conoscere l’un l’altra e, soprattutto farle crescere insieme. Da un lato avrò infatti il volto giovane, quello pronto a mettere in mostra una pallacanestro di taglio giovanile fatta di intensità e aggressività difensiva anche a tutto campo, molto reattiva sul piano atletico e dell’energia da buttare sul parquet. Dall’altro avrò invece un pacchetto di lunghi – Rosignoli, Verri, Fedrigo – espertissimi, di altissimo livello per la categoria e davvero capaci di esprimere grande basket sui due lati del campo. Però, è chiaro, queste due anime per ora viaggiano a velocità ovviamente diverse e toccherà al sottoscritto trovare la “marcia” più giusta e adeguata per poter sviluppare il nostro potenziale, ma in particolare toccherà al mio reparto piccoli e, entrando ancor più nello specifico dell’argomento, toccherà alla coppia Caruso-Cesani, i due playmaker del gruppo, la responsabilità di dare i giusti rintocchi alla nostra manovra offensiva. Al netto della loro gioventù e della mancanza di esperienza nel ruolo di titolari siamo consapevoli di doverli aiutare ad entrare da protagonisti nei meccanismi. Ma, allo stesso tempo, essendo giocatori di talento e ragazzi in possesso di eccellente attitudine al lavoro in palestra, è evidente che da loro ci aspettiamo molto in termini di lettura del ritmo, delle situazioni tattiche e di comprensione del gioco. Detto questo, so perfettamente che per raggiungere buoni risultati ci sarà tanto sudore da versare sul parquet, ma la sfida è bella per me e immagino, spero, sono fermamente convinto, ancora di più per ragazzi che avranno a disposizione una grandissima opportunità per dare un saggio delle loro qualità e per dimostrare di valere qualcosa in più della CGold”. 

In questi giorni tiene banco la questione della nuova formula: cosa pensi al riguardo. Ti piace il nuovo format?
“Devo essere sincero? Non mi piace per nulla e, aggiungo, non sentivo davvero il bisogno di queste novità. Specialmente in una stagione che molto probabilmente sarà già tormentata di suo da tutte le problematiche post-coronavirus. Non capisco la necessità dei tre gironi che peraltro, e solo in minima parte, rispondono allo sbandierato criterio di vicinorietà. Inoltre, se l’esigenza di un inutile rinnovamento è da ricondurre all’avere una classifica nel momento di un eventuale stop, sarebbe bastato stabilire, già qualche mese fa, delle regole ferree e inderogabili. Del resto, il tempo per pensare a “mille” possibile formule c’è stato, visto che siamo stati fermi ben 7 mesi. Insomma, dammi pure del tradizionalista, ma io avrei preferito i classici due gironi con playoff a otto squadre. Una formula vecchia, ma sempre valida, più semplice, consolidata da una lunga e funzionale tradizione e, per i pareri che ho raccolto, gradita da molti. Il tutto, senza volersi buttare a capofitto nelle delicatissime questioni legate a possibili contagi, quarantene varie, partite che saranno rimandate, sospese o comunque giocate in condizioni molto, molto rimaneggiate. Insomma, per quanto mi riguarda, gli argomenti per quali la formula merita il pollice verso sono diversi, ma tant’è. Così è stato deciso, e così ci toccherà “ballare”. Con molto disappunto segnato sul viso, però”.

Roster

PLAY e GUARDIE: Caruso, Cesani, Lepri, Somaschini
ALI PICCOLE: Croci, Gardelli
ALI GRANDI e CENTRI: Fedrigo, Rosignoli, Verri

Coach

Alberto ZAMBELLI

Massimo Turconi
(foto d’archivio Micaela Fino)

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