Meno 9 alla Coppa Italia. Meno 13 al Campionato. Meno 21 alla chiusura del mercato. Meno boh al sorteggio del calendari. Appuntamento che in realtà arriverà per primo. Ma in data da stabilire. Così come qualche incertezza sussiste ancora sull’avvio del campionato che (causa stato di agitazione e minaccia di sciopero indetti dell’Associazione Italiana Calciatori) potrebbe anche slittare di una settimana. Un po’ per motivi di convenienza e un po’ per ragioni di convivenza. Attraverso un’acrobazia politica utile a far sembrare Salomone un diplomatico alle prime armi.

Calendari. Inizialmente previsti per giovedì 10 e rinviati onde evitare di inserire le variabili X e Y nell’oroscopo del Girone C, potrebbero venire estratti mercoledì 16. Ma sempre con i due punti interrogativi a completamento organico del raggruppamento sud. Roba che non ha nulla di cartesiano ma che fotografa appieno l’irreversibile deriva legulea del nostro calcio. Una volta certificata la penalizzazione di Picerno e Bitonto, logica vorrebbe infatti che un automatismo regolamentare definisse le sostitute. E invece se per il Foggia il ripescaggio è un semplice proforma, per il club avente diritto a prendere il posto dei lucani, è in atto una clamorosa royal rumble con Rende, Bisceglie, Arzignano e Pianese a rivendicare la paternità della successione. Tra l’altro, nel caso in cui a spuntarla fossero i toscani (primi nella graduatoria di riammissione), anche la composizione dei gironi potrebbe subire un assestamento. Il Consiglio Federale di domani (ore 12), dovrebbe fornire la soluzione della vicenda. Se non fosse così, Ghirelli dovrebbe mandar giù X e Y. O rinviare ulteriormente calendari e campionato. Magari (chissà), entrambe le cose.            

Coppa Italia. Salvo ognuno, data certa con la Pro Patria impegnata mercoledì 23 (in orario da fissare) a Livorno contro gli amaranto neo retrocessi dalla B. La vincente sarà a Vicenza 7 giorni dopo per guadagnarsi l’accesso al terzo turno dove il 28 ottobre sarà ospitante l’Udinese. Poi (presumibilmente), la Fiorentina il 25 novembre fino agli ottavi a San Siro con l’Inter a gennaio. Percorso titillante in cui la prima tappa prevede incrocio con i labronici in piena fregola da ribaltone societario. Sul campo nel weekend vittoria tirata (2-1) contro la Primavera dell’Empoli. A costo di prendere cantonate, la sensazione è che i biancoblu possano essere più avanti nella costruzione della nuova annata. Ma, di questi tempi, è un dato oltremodo aleatorio.             

Campionato. Vertici di Lega inflessibili sulla data di domenica 27. Almeno un paio di argomenti rendono però ipotizzabile lo slittamento. Gli strascichi del Picerno – Bitonto Gate e il paventato sciopero dell’AIC. Materiale (quest’ultimo) degno del morettiano “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente”. A voler essere machiavellici a tutti i costi, ritardare l’avvio di una settimana avvicinerebbe la possibilità di riaprire (parzialmente) gli stadi al pubblico. Venendo incontro alle legittime richieste di sostenibilità dei presidenti. E dando un contentino al sindacato calciatori. Quindi (a dispetto delle rassicurazioni di Ghirelli), teniamo apertissima l’icona dell’avvio posticipato al 4 ottobre.              

Mercato. Deadline non derogabile in agenda per lunedì 5 ottobre (ore 20). In casa tigrotta, ancora 2/3 pedine mancanti. Un esterno mancino under (negli ultimi giorni si è riparlato del ’99 della Triestina Luca Pizzul), un interno di centrocampo (forse) e una punta centrale (pochi dubbi). Le ultime uscite (in particolare il 3-2 di sabato con la Primavera della Juventus), hanno diluito l’emergenza (o supposta tale) in attacco. Registrando 5 reti in 180’ dopo quella singola messa a segno nei precedenti 4 test amichevoli. Con un Parker da 3 gol a confortare la fiducia sull’attuale reparto offensivo appena integrato dall’approdo in via Cà Bianca di Latte Lath. In questa settimana di allenamenti (si riprende domani pomeriggio con una seduta quotidiana sino al nuovo riposo di domenica 20), Javorcic allargherà lo spettro dello scouting a disposizione. A partire da quello relativo ai giovani da accorpare stabilmente alla prima squadra. Nell’osmosi tra il lavoro dello spalatino e le manovre turottiane, la chiusura della finestra estiva del mercato bustocco.

Giovanni Castiglioni

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