L’ufficialità dello stop ai campionati dilettantistici arriva proprio nella settimana successiva alla prima vittoria della storia dell’Accademia Visconti in un campionato di Terza Categoria. La fiducia dopo la partita, racconta mister Maresca, era tanta. Leggero mantenimento fisico e molta psicologia, questa la ricetta del tecnico dell’Accademia per affrontare questo mese di stop.
Cosa comporterà secondo lei questo stop per i dilettanti? Siamo in un punto di non ritorno per i dilettanti e le piccole società?
“Pur se data comunicazione in tarda serata, era già nell’aria anche se fino all’ultimo abbiamo sperato che questa decisione non venisse presa. Chiaro che per gli atleti e i relativi staff che avevano preparato la partita di domenica, aver saputo che non si giocherà ha comportato tanta delusione, ma, ancor più, il fatto di non avere la certezza che dopo il 6 novembre si possa davvero riprendere, è stato più destabilizzante. Personalmente, cercando di evitare discorsi politici, non capisco perché dopo averci fatto riprendere le attività, sostenendo costi extra (materiale sanitario, termometri, etc) e, rispettando tutti i relativi protocolli, il mondo dilettantistico sia stato tacciato come possibile pericolo sanitario in quanto rientrante in un contesto “di contatto”. A questo puto non colgo il “motivo logico” per cui ai professionisti sia permesso continuare. Spero vivamente che ci facciano riprendere perché, se così non fosse, il danno sociale sarebbe incolmabile a fronte dei fallimenti di molte società, oltre ai danni fisici (lo sport è salute) e psicologici (diritto al gioco ed al divertimento) per atleti piccoli, giovani e adulti”.

Come e quando si potranno recuperare queste gare e cosa ci si aspetta adesso di concreto dalla Federazione? 
“Penso che la Federazione sia rimasta spiazzata da questo provvedimento ma spero che possa farsi sentire e valere. In passato a causa del maltempo molte partite non vennero disputate e i campionati si sono poi regolarmente conclusi, quindi una soluzione si troverà, tipo con gare infrasettimanali. La vera speranza è che si possa ricominciare”.

Come affronterà fisicamente e psicologicamente questo stop con i ragazzi?
“Ai ragazzi ho espresso il mio pensiero, quello di rimanere comunque ottimisti, di far prevalere le energie positive su quelle negative, che le situazioni belle o brutte che siano, rappresentano sempre “uno stato di fatto” e come tale bisogna prenderne atto e reagire. Ho dato loro un programma specifico da seguire durante lo stop in modo che (speriamo) al rientro non abbiano perso condizione. In merito al nostro contesto di squadra, sono dispiaciuto anche perché dopo la vittoria a Verghera avevamo recuperato autostima ed entusiasmo e contavo, sulla scia di questo, che avremmo continuato a far bene. Ma i miei ragazzi sono intelligenti e molto uniti tra di loro, per cui, se ci sarà concesso, non mancheremo di farci valere sul campo, quello che oggi purtroppo ci è stato negato.”

Ilario Maiolo

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