Come un fulmine a ciel sereno, l’emergenza coronavirus si è abbattuta improvvissamente sul campionato di Serie D e sulla stagione di una Castellanzese che dava l’idea di aver trovato una propria dimensione nella nuova categoria. Il rinvio forzato – con conseguente annullamento dei recuperi delle gare appena disposti – per una situazione sempre più allarmante, lascia ben più di un interrogativo. Abbiamo cercato di risolverli attraverso le parole del presidente neroverde Alberto Affetti.

Presidente Affetti, sono momenti molto delicati per il nostro Paese. Come li sta vivendo?
“Con estrema preoccupazione. Ci sono, al di là della salute, che è la cosa più importante, anche altri meccanismi pericolosi che si potrebbero innescare ai quali non voglio pensare. È capitato tutto all’improvviso e forse non eravamo pronti a questo tipo di imprevisto. Da presidente, dal punto di vista societario la gestione si complica non poco, da appasaionato invece dico che non posso vivere la mia passione per il calcio”.

Lei condivide le misure adottate?
“Diventa difficile dare un giudizio in questo momento anche perché si tratta di argomenti talmente tecnici. Non oso criticare, perché se io fossi al posto di che deve prendere una decisione ora non saprei come muovermi. Ovviamente si fanno delle scelte pensando al bene comune ovvero alla salute delle persone e del nostro Paese che viene prima di tutto. Rimane comunque una situazione conplicata sulla quale è difficile fare previsioni. E dobbiamo attenerci alla regole dettate dallo Stato”.

Molti presidenti di D si sono opposti alla decisione di giocare a porte chiuse per questioni economiche e organizzative. Questo lungo stop che influenza avrà sulla sua Castellanzese?
“Giocare a porte chiuse sarebbe stata la cosa peggiore per due motivi. Perché uno sport così emotivo come il calcio ha bisogno dei tifosi, sono lo stimolo che serve ai giocatori. E poi per la questione economica legata agli incassi. Non mi riferisco solo alla Prima Squadra ma anche alle giovanili che offrono una fonte di sostentamento non indifferente per la nostra società e che nella bella stagione sono impegnati nei tornei. Tutto dipende da quanto si protrarrà oltre questa situazione. Non disputare nemmeno i tornei potrebbe risultare in un grave danno economico per noi”.

“Teme di perdere un po’ del grande entusiasmo che si era creato attorno a questa squadra per gli ottimi risultati del girone di ritorno?”
Questa è la parte più negativa. Il nuovo anno aveva portato con sè oltretutto la creazione del primo Fan Club della Castellanzese. La nostra squadra non aveva mai avuto un gruppo organizzato di sostenitori che stavano trascinando i nostri ragazzi verso l’obiettivo salvezza. Questa emergenza, sia dal punto di vista tecnico che emozionale, arriva nel momento sbagliato.

“Cosa si sente di dire ai tifosi neroverdi?”
Di avere pazienza. Perchè la situazione comincia a pesare su società come la nostra soprattutto.  Non sarà di certo semplice, ma reagiremo insieme e ne usciremo. Ne sono convinto.

Alessio Colombo