Alessandro Doria è uno dei quattro candidati al Pallone d’Oro di Eccellenza (girone A): per lui 13 gol, alcuni dei quali parecchio pesanti, e tanta qualità in quel Verbano che ha fatto molto bene in una stagione che si è fermata sul più bello a causa della diffusione del Covid-19. Ancora molto giovane (classe ’97), l’attaccante ha dimostrato tutta la sua voglia di rivalsa dopo l’amara retrocessione con il Pavia e i risultati lo hanno decisamente confermato.

Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più emozionante e importante? 
“Per quanto riguarda la scorsa stagione, la partita più bella che abbiamo giocato è stata contro la Varesina, rivale storica del Verbano, in cui c’erano tanti ex giocatori della mia squadra. Anche a livello personale è stato il mio momento migliore perché sono partito dalla panchina e quando sono entrato a fine primo tempo ho cambiato lapartita facendo subito due gol, uno su rigore e uno su punizione. Abbiamo vinto per 2-1 in un momento delicatoperché venivamo dall’eliminazione in Coppa Italia, quindi era stata una settimana un po’ turbolenta. È stata una vittoria importantissima e l’esultanza con il gruppo e con Mister Celestini è un ricordo incredibile. Durante la mia carriera ho vissuto un’altra grande emozione l’anno scorso, quando giocavo a Pavia e ho sfidato la Reggiana al MapeiStadium davanti a 6000 persone; oppure quando ero ad Arconate e nel derby contro Inveruno ho fatto gol di testa nel secondo tempo”.

I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Eccellenza della stagione. Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra? 
“Personalmente il mio obiettivo era di raggiungere la doppia cifra: ho fatto 13 gol e considerando che mancavano ancora nove partite sarei potuto arrivare a più di 20 e raddoppiare le mie aspettative. A livello di squadra sapevamo di avere una rosa molto giovane e l’obiettivo che ci eravamo prefissati con il mister e la società era di fare un buon campionato e centrare i playoff. Poi siamo riusciti a conquistare il titolo di campione d’inverno e quando la stagione si è interrotta avevamo solo 5 punti di distacco dal Busto 81. Penso che se non fosse successa questa emergenza avremmo potuto lottare per il primo posto”.

A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito? 
“Da attaccante mi sono sempre piaciuti molto Dybala e Mertens, giocatori brevilinei in cui mi rispecchio per certecaratteristi che e a cui cerco di ispirarmi sul campo”.

A chi vuoi dedicare l’eventuale vittoria del pallone d’oro?
“La dedicherei a me stesso perché quest’anno mi sono preso una rivincita dopo la retrocessione della passata stagione a Pavia, che per me è stata una grande sconfitta personale. Poi alla mia famiglia e a tutta la squadra perché senza il mister e i miei compagni non sarei neanche stato candidato a questo premio. Se ho segnato 13 gol non è stato solo per merito mio ma anche grazie a loro, che mi hanno aiutato a crescere calcisticamente”.

Hai già parlato del tuo futuro con la società? Dove giocherai nella prossima stagione?
“Non abbiamo ancora parlato di futuro perché le società si stanno muovendo ancora poco, ma credo che a breve mi ritroverò per fare il punto della situazione. Il mio obiettivo per l’anno prossimo è sicuramente di giocare il più possibile, in una squadra che lotti per vincere il campionato, che sia in Eccellenza o in serie D. Infatti per come stavamo affrontando la stagione speravo di salire di categoria con il Verbano”.

Silvia Alabardi

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