Andrea Gabardi, membro della World Archery, la Federazione Internazionale di tiro con l’arco, per cui lavora nell’area IT e come organizzatore di eventi a livello mondiale, racconta come l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 abbia influito sul mondo del tiro con l’arco e come influirà in futuro, tanto dal lato sportivo, quanto da quello economico.

Come sta vivendo questo momento così difficile a livello personale?
“In prima persona stiamo cercando di sopperire a tutte le cancellazioni che questo virus ha portato. Non voglio entrare nel merito di colpe o responsabilità, sicuramente la situazione si è evoluta male ormai in tutto il mondo ed è sempre più difficile. Quest’anno ci sarebbero stati molti eventi in preparazioni dei giochi olimpici e paralimpici che sono stati annullati, come ad esempio il World ranking event o il Para world ranking event, per citarne due di una lunga serie, ed il disagio causato è enorme”.

Come il mondo del tiro con l’arco ha passato le settimane di incertezza precedenti i decreti definitivi di stop e quali misure sono state adottate in merito a gare ed allenamenti?
“A livello lombardo ci si è subito adeguati alle restrizioni che erano state imposte. Quindi parliamo di allenamenti a porte chiuse, gare rinviate in un primo momento, rispetto delle distanze e tutte le misure che conosciamo. In un primo momento si è cercato di arginare il più possibile la cosa. Poi vi è stato un blocco a livello di regione anche per senso civico e di responsabilità, vista quella che era la situazione in evoluzione fino ad arrivare allo stop nazionale imposto dalla federazione, la FITarco, che aveva fatto una prima sospensione fino a fine marzo. Ora è già stata prorogata questa sospensione di tutte le attività sportive fino al 30 di aprile. Tutti gli eventi quindi a livello nazionale e interregionale sono state annullate d’ufficio. A livello internazionale ad oggi, invece, c’è stata la decisione di sospendere tutta l’attività sportiva fino al 30 di giugno da parte della Federazione”.

Quali ripercussioni ci sono a livello di riorganizzazione degli eventi, nella previsione ottimistica di una possibile ripresa in questa stagione?
“Gli eventi a livello internazionale sono molto complessi da organizzare, non sono gare che si programmano da una settimana all’altra. La data della sospensione temporanea fino al 30 giugno di oggi nasce anche dal fatto che, pur magari potendo riniziare verso metà maggio, l’organizzazione degli eventi richiederebbe un lasso di tempo abbastanza lungo per poter organizzare il tutto, viaggi, prenotazioni degli  hotel, richiesta visti, che stante la situazione, diventa molto più complicata”.

Come si è arrivati allo spostamento delle Olimpiadi al 2021 e come World Archery siete stati sempre favorevoli a questa decisione?
“In un primo momento c’è stato il tentativo di mantenere i Giochi nel 2020, spostando la data di inizio anche verso ottobre – novembre. Qui però si è incontrato un problema importante a livello meteorologico. Nei test di preparazione alle Olimpiadi e Paralimpiadi, avvenuti in Giappone l’anno scorso tra ottobre e dicembre, molti eventi sono stati cancellati a causa dei tifoni che si sono verificati. Quindi, per evitare il rischio di organizzare un evento di portata planetaria come le Olimpiadi e poi rischiare di stare fermi dei giorni interi a causa delle situazioni climatiche, si è deciso di spostare il tutto al 2021, con piena approvazione della nostra Federazione. In più la situazione sanitaria è di una volatilità tale che il rischio di fissare una data e poi doverla rinviare adesso è ancora troppo alto”.

A livello economico, sia in campo nazionale che internazionale, quali sono  le ripercussioni più pesanti?
“Se a livello nazionale l’impatto è importante, a livello internazionale è devastante. I contributi con cui le federazioni lavorano per il quadriennio arrivano dai Giochi Olimpici che il CIO poi distribuisce alle federazioni. Quindi quest’anno non ci saranno questi introiti e bisognerà riorganizzare la prossima stagione tenendo conto di tali mancanze economiche. In più, con la cancellazione degli eventi di questa stagione, gli introiti derivanti dagli gli sponsor ed dai diritti di Eurosport e delle piattaforme che trasmettono le gare non entreranno nelle casse della Federazione e quindi il dato di crisi economica si fa ancora più pesante”.

Come verrà riorganizzata la stagione prossima alla luce di questi cambiamenti e di questa crisi economica?
“Quella prossima  si preannuncia una stagione fitta di impegni ed era già programmata praticamente in toto. Ora andrà stravolta e riorganizzata per intero perché è chiaro che le Olimpiadi hanno la precedenza per importanza su tutti gli altri eventi e di conseguenza la preparazione ad esse va inserita nella stagione, rivoluzionando eventi già programmati”. 

Alessandro Burin