Sembrava cosa fatta, sembrava l’inizio di una lunga parentesi nerazzurra, ed invece qualcosa non ha funzionato e la storia Leontini – Solbiatese è già arrivata al capolinea.
Il giocatore classe ’97 fatto di estro, tecnica e dotato di un talento non comune, è nato nella Sommese, è passato dalle giovanili dell’Inter, è cresciuto a Novara per poi vivere una bella parentesi con la Sestese prima di sposare, la scorsa estate, una causa rivelatasi vincente. Solo il covid è riuscito a fermare quella corazzata che stava viaggiando a pieno ritmo verso un titolo valso comunque il meritato salto in promozione

Eppure il calcio è fatto di scelte, un po’ come la vita, e talvolta di ciò che non ti aspetti. 
Ero convinto che Solbiate potesse essere la piazza giusta per costruire una serie di successi ed invece io e la società non abbiamo trovato l’accordo, nessuna discussione, ci tengo a precisarlo, semplicemente non è andata”.

Quanto dispiacere c’è vista l’annata che ti lasci alle spalle?
Un po’ di rammarico, io e la Solbiatese avremmo potuto condividere ancora molto, Solbiate non è una piazza qualunque, è una vetrina enorme per chi, come me, ama giocare a calcio e per chi vuole vincere, ma ad un certo punto dopo la prima chiacchierata c’è stato un temporeggiare che mi ha spinto a guardarmi intorno, cosa che tuttora sto facendo, il calcio è fatto anche di questo”.

Solbiate fra le altre cose ti ha spinto verso una nomination al Pallone d’Oro di Varese Sport, altra esperienza che non ti era mai capitata di vivere.
Sì è vero, è stata una bella cosa, peccato non averlo vinto, ma essere riconosciuto dai mister come uno dei giocatori più forti della categoria è già una grande soddisfazione, è stata un’emozione bellissima, chissà che non la possa riprovare anche il prossimo anno”.

Qual è il ricordo più bello che ti porti dietro dopo questa esperienza?
Come dissi in occasione proprio del pallone d’oro la partita con l’Ispra fu qualcosa di incredibile, ma anche lo spogliatoio a fine primo tempo del match con l’Accademia Bmv, a Solbiate abbiamo creato un gruppo che rimarrà indelebile nei miei ricordi”.

E adesso cosa ti auguri per il tuo futuro?
Sono prontissimo a rimettermi in gioco, sto bene, ho una gran voglia di ricominciare, mi piacciono le sfide e tutto ciò che vorrei è proprio questo, ovvero tuffarmi in una nuova sfida per dimostrare ancor di più il mio valore, a Solbiate ho fatto un passo in avanti nella mia crescita calcistica, ma so che posso e voglio crescere ancora molto in fondo a 23 anni il futuro non può che essere pieno di buoni auspici”.

Mariella Lamonica

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