E’ terminata la gara tra Openjobmetis Varese e De Longhi Treviso che i veneti hanno vinto per 79-80 sul parquet dell’Enerxenia Arena di Masnago. Un match che ha vissuto un’altalena di emozioni, con i biancorossi che hanno chiuso i primi due quarti sopra di 15 punti dando l’idea di aver in mano la partita, salvo poi subire un parziale di 8-28 nel terzo quarto che ha riportato in vantaggio Treviso.
L’ultimo periodo è un continuo superarsi tra le due squadre fino a 18 secondi dalla fine quando Varese, dopo due liberi di Toney Douglas, si trova in vantaggio di 3 punti, 79 a 76, con palla in mano a Treviso che chiama time out ed in questo momento succede qualcosa di davvero particolare.

Al termine del minuto chiamato dal coach dei veneti Menetti, mentre Treviso sta tornando in campo, Varese è ancora attorno al suo allenatore. L’arbitro, Alessandro Perciavalle, si avvicina per esortare il rientro in campo ai biancorossi che ancora stavano discutendo sul da farsi per gestire la difesa nell’ultimo possesso.
E’ interessante notare come nel frame sottostante, che riprende il momento dell’ultimo time out della gara trasmessa da Eurosport, Perciavalle, dopo aver origliato, indichi chiaramente a Paternicò, l’altro arbitro in basso in fondo allo schermo, il gesto del fallo, come ad anticipare quello che poi avverrà da lì a poco con Scola a far fallo su Mekowulu e la scelta della terna di assegnare fallo intenzionale all’argentino, decretando così de facto, la vittoria di Treviso.
Un fatto alquanto particolare, visto che, nel caso in cui venisse verificato effettivamente che Perciavalle abbia ascoltato le indicazioni del time out di coach Bulleri e pre avvisato sull’esito dell’azione condizionando la decisione sull’assegnazione del fallo antisportivo, si tratterebbe di una condotta del tutto antisportiva.

Nel regolamento arbitrale non vi è alcuna specifica del caso in oggetto, probabilmente vista la particolarità dell’accaduto, ma è inevitabile constatare come una figura super partes quale l’arbitro non possa commettere un tale atto.
E’ altresì giusto ricordare come i direttori di gara spesso negli ultimi possessi discutano tra loro sulle possibili casistiche che possono verificarsi quali, ad esempio, falli tattici come in questo caso, ma resta sicuramente il dubbio sull’accaduto vista la tempistica, la forma ed il movimento eloquente con cui Perciavalle dialoga con Paternicò.

Qui ovviamente non si discute la correttezza o meno di una decisione così delicata che ha determinato l’esito di una partita, quanto la singolare sequenza di eventi verificatasi l’uno dopo l’altro che ha portato alla scelta finale della terna.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui