Si è ripreso a pieno regime, nei limiti del possibile, l’attività sportiva che come tutto il resto si è dovuta fermare in questi mesi. Tra i tanti circoli che hanno riaperto i battenti ci sono anche quelli di tennis.
L’ASD Seventennis Club&School, con sede principale a Laveno ma presente con campi anche a Gemonio e Mombello, non si è fatto trovare impreparato e ha “messo in campo” tutte le misure necessarie per permettere ai 200 iscritti/soci e al centinaio di allievi di svolgere gli allenamenti in sicurezza. Di questo e di quello che sarà dei prossimi mesi ne abbiamo parlato con Marco Romerio, istruttore FIT 2° grado e uno dei tre maestri che seguono i corsi.

Come sono stati questi mesi?
“Non avendo lavorato dal 24 febbraio sono stati duri da far passare ma abbiamo cercato di essere produttivi. Abbiamo fatto migliorie al club che prima non avevamo tempo di fare”. 

Ora che avete ripreso avete avuto una buona affluenza?
“Hanno ripreso tutti con voglia ed entusiasmo, in molti sono venuti anche perché magari rimasti orfani dei loro sport preferiti come calcetto, basket che non riescono a fare adesso”. 

Che norme di sicurezza avete adottato sia fuori che dentro al campo?
“Abbiamo chiuso tutte le aree come spogliatoi, docce, un bagno è stato sanificato per avere almeno un servizio da poter usare. Per il resto abbiamo aree all’aperto, come il bar e il ristoro. Tutti i campi sono stati sanificati, c’è l’obbligo di tenere massimo 4 allievi in campo ma questo non è stato un problema perché già prima adottavamo questo numero. Le panche devono essere a distanza, facciamo igienizzare a tutti le mani prima di entrare e uscire dal campo, prima di toccare qualsiasi cosa, così come le racchette che prestiamo agli allievi che non ne hanno una loro. Per quanto riguarda i tavoli e il bar pure lì seguiamo una routine quotidiana di igienizzazione”. 

Pensi che questo in qualche modo vi penalizzi? Anche dal punto di vista economico, avete mantenuto le stesse tariffe?
“Siamo soggetti al tempo perché avendo dovuto togliere le coperture pressostatiche è tutto all’aperto. Abbiamo perso tre mesi effettivi di lavoro ma abbiamo deciso che gli unici a doverci perdere dovevamo essere solo noi maestri, quindi non ci sono stati aumenti riguardo ai prezzi relativi alla tariffa oraria né sui costi delle lezioni. Non ci sembrava il modo migliore per ripartire ma ovviamente abbiamo delle spese in più da sostenere rispetto a prima. Ad esempio, ogni settimana usiamo una decina di gel sanificanti ma questo non lo facciamo gravare sui nostri iscritti”. 

Avete in programma centri estivi?
“Stiamo aspettando per vedere quando si potranno fare ma parlando con gli allievi abbiamo capito che tutti hanno voglia di farli e nel momento in cui ci dovessero dare il via libera noi saremo pronti. Le locandine sono già pronte ma appunto aspettiamo a divulgarle. Abbiamo approfittato dei mesi di pausa rimanendo in contatto e pensando alle attività da svolgere”.

Roberta Sgarriglia

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