Malgrado la catastrofica pandemia che ha scatenato, il Coronavirus ha contribuito a sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione, intesa come attenzione all’igiene personale e alla sanificazione degli ambienti in cui viviamo. Tematica da sempre decisamente cara a Maurizio Gandini, che con la sua ASKYClean sta portando avanti un’importante battaglia nel nome della tutela sanitaria. “ASKYClean nasce praticamente il giorno dopo il lockdown – spiega Gandini –, ma non a causa del Covid-19. Infatti, già da due/tre anni lavoravo nel campo della sanificazione, soprattutto in ambito sportivo, chiaramente non pensando al virus SARS-CoV-2 ma a tutti gli altri miliardi di batteri con cui ogni giorno entriamo in contatto”.

Come è decollato questo progetto?
“Sono sempre stato a stretto contatto con il mondo dello sport grazie alla Gandini Activ Group, con la quale mi muovo nel settore dei gadget e della realizzazione di eventi. Per quanto concerne il discorso sanitario ci siamo fatti conoscere lo scorso anno al Giro d’Italia, quando abbiamo presentato all’Astana Pro Team un progetto in cui si evidenziavano tutti i rischi che un atleta corre nello stare in un ambiente contaminato. Per quanto se ne dica, spogliatoi, pullman, camere d’hotel e tutti gli ambienti legati a manifestazioni sportive di questo tipo non sono mai risultati sanificati secondo tutti i crismi, ma “puliti” grossolanamente con sistemi che lasciano una carica batterica elevata. Generalmente questo potrebbe non costituire un problema grave, ma per un atleta che deve recuperare da uno sforzo importante vuol dire esporsi ad un serio pericolo che può influire negativamente sulle sue prestazioni future. I vertici Astana (tra cui il varesino Stefano Zanini, ndr) si sono dimostrati entusiasti e alla luce dei risultati ottenuti al termine del Giro d’Italia 2019 abbiamo acquisito credibilità e fiducia”.

ASKYClean è una Società Benefit; cosa vuol dire nel concreto essere una Società Benefit?
“Significa che l’azienda deve perseguire finalità di beneficio comune, prefiggendosi lo scopo di aver un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. In poche parole, l’azienda deve impegnarsi nel sociale tutelando la salute di persone e ambienti: noi diamo informazioni sul problema del rispetto dell’ambiente e della sicurezza sanitaria, impegnandoci a migliorare quella che è la situazione generale. In questo periodo più che mai essere Società Benefit significa avere un certo appeal sul mercato internazionale”.

Dal Giro d’Italia 2019 come siete passati a seguire praticamente tutte le gare del calendario UCI World Tour 2020?
“Grazie agli eccellenti risultati e al buon interesse da parte di tutti. Recentemente abbiamo anche raccolto l’approvazione dello Sport Service Mapei di Olgiate Olona, eccellenza nel mondo della medicina dello sport, che ha potuto tranquillizzare gli atleti riguardo all’efficacia del nostro metodo. In questa stagione abbiamo percorso oltre 26650 chilometri insieme al ciclismo: siamo stati al Tour de France seguendo l’UAE Team Emirates (che ha vinto la Grand Boucle con lo sloveno Tadej Poga?ar), al Giro d’Italia, alla Vuelta a España e a tutte le grandi Classiche. Noi quest’anno seguivamo principalmente l’UAE, ma eravamo disponibili per tutte le altre squadre e abbiamo svolto un lavoro encomiabile”.

Grazie ai vostri sforzi non si sono mai registrati contagi da Coronavirus o altri problemi di natura batteriologica?
“In tutta la stagione abbiamo registrato un solo caso, legato al velocista colombiano Fernando Gaviria, ma che non dipende direttamente da noi. L’atleta aveva già contratto il virus a Dubai, pur risultando asintomatico, e nel tempo la sua positività è tornata; ciò non è in alcun modo riconducibile a mancanza di cura da parte nostra”.

Qual è l’iter di una normale giornata di ASKYClean al seguito di una grande corsa a tappe?
“Ci svegliamo presto al mattino e per le 6.30 cominciamo a controllare tutte le ammiraglie, i furgoni e gli altri mezzi, in particolar modo il pullman che è l’ambiente più a rischio; infatti, fino all’anno scorso, salivano sui bus anche giornalisti e personale esterno, contaminando il tutto. Quest’anno, complici le restrizioni legate al Covid, ciò non è avvenuto, il che ha parzialmente agevolato il nostro lavoro. Per circa un minuto eroghiamo il prodotto a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata, ndr), e poi aspettiamo un quarto d’ora in modo tale che agisca. Quanto dura l’effetto? Dipende anche da chi vi entra, che deve stare attento a non infettare nuovamente l’ambiente; per questo motivo lasciamo anche una bottiglietta da mezzo litro del nostro prodotto speciale con un erogatore manuale in modo da tenere l’ambiente disinfettato. Dopodiché, nel momento in cui la tappa parte, noi ci spostiamo nell’hotel in cui è previsto il successivo pernottamento, eseguiamo un’analisi batteriologica delle stanze e le sanifichiamo usando la prestigiosa “MicroDefender”: si tratta di un macchinario, solitamente usato in sala operatoria, creato dal più autorevole produttore di atomizzatori Made-in-Italy, la Work in Progress di Vimercate. Grazie a questa macchina è possibile registrare ogni singolo dato di ciascun intervento, il che ci permette di mappare alla perfezione il nostro lavoro”.

Cosa offre ASKYClean in più dei normali servizi di sanificazione?
“Il protocollo di sanificazione ASKYClean System garantisce il raggiungimento di un unico obiettivo: la tutela della salute della persona. Purtroppo ci sono imprese il cui unico interesse è speculare e fare soldi, aziende che usano l’ozono in quanto costa meno, spacciandolo come efficace al 100%, quando invece non tutela in alcun modo dal Covid e può avere effetti collaterali. Oltre che alla sanificazione in sé lavoriamo anche sulla formazione delle persone, insegnando loro cosa fare per mantenere l’ambiente incontaminato. Ad esempio da ISBER, Centro Medico Polispecialistico di Varese, abbiamo spiegato agli inservienti come sanificare la Sala TAC, ma anche il ripostiglio dove tengono i loro attrezzi, in modo tale da non vanificare quanto fatto fino a quel momento. Recentemente abbiamo anche svolto un intervento per conto della Fondazione Piatti la quale, dopo aver visto le analisi e i risultati, ci ha premiato con un attestato di ringraziamento per quanto fatto. Anche il Centro SIRIO viene sanificato in modo costante con il nostro sistema che assicura ai pazienti la certezza di accedere in un ambiente incontaminato. Inoltre, la Polastrada di Varese è costantemente collegata con noi per interventi a tutela del loro personale”.

Seguire uno sport come il ciclismo deve essere dispendioso anche dal punto di vista umano; quante persone lavorano al progetto ASKYClean?
“Per quanto riguarda le corse, va detto che, con i macchinari giusti e la buona preparazione individuale, bastano due persone a squadra o a zona, cosa che ci ha permesso di seguire più gare in simultanea. In ogni caso, ogni giorno 11 persone si collegano alle varie piattaforme con la casa madre Work in progress per registrare tutte le sanificazioni effettuate. Stiamo comunque cercando di crescere e andare oltre al solo ciclismo: ad esempio abbiamo sanificato anche gli spogliatoi degli Skorpions Varese American Football, ed eravamo presenti al motomondiale al seguito della MV Agusta in Moto2. In tutto questo, non ho ancora parlato della persona più importante, ovvero il Professor Maurizio Podico, nostro Direttore Tecnico. La sanificazione è una cosa seria che va fatta con i professionisti, con gli scienziati; Podico è un vero e proprio luminare del settore, colui che conferisce autorità scientifica certificata al protocollo di sanificazione ASKYClean System”.

Quali sono gli obiettivi di ASKYClean?
“Il mio sogno è quello di creare quanti più posti di lavoro possibili e arrivare a portare la sanificazione nelle case di tutti. Per farlo bisogna innanzitutto farsi conoscere ancor di più e far capire l’importanza di vivere in un ambiente incontaminato, in modo tale da attirare anche personale da formare in merito. Vendita diretta del nostro prodotto? Al momento non abbiamo ancora avviato un discorso di continuità nell’uso manuale, perché prima di tutto va fatta una sanificazione completa; forniamo il prodotto a chi ci chiama, come mantenimento del servizio che abbiamo fatto. È questo il nostro modo di lavorare, in maniera corretta e non speculativa”. 

Matteo Carraro

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