Stefano Sorrentino, ex portiere tra le altre di Varese, Torino, Chievo e Palermo, alla fine della scorsa stagione ha appeso i guanti al chiodo e 40 anni ha deciso di continuare la sua carriera come attaccante al Cervo, squadra di Seconda Categoria ligure allenata dal padre Roberto. Ospite su Facebook di Michele Marocco e Mavillo Gheller ad “Aspettando…”, Sorrentino si è raccontato.

Quest’estate ero a Coverciano a seguire le lezioni da allenatore UEFA B e mi ha chiamato Denis Muca, presidente del Cervo, che voleva che mio papà allenasse la sua squadra. Li ho messi in contatto e mio papà ha accettato. Da tifoso qual è dell’AEK Atene, formazione in cui ho giocato qualche anno fa, un suo grande desiderio era anche quello di avere me in squadra; quando ho annunciato il ritiro dalla Serie A, mi ha telefonato e da una cosa nata quasi per gioco mi sono ritrovato in campo 10 giorni dopo non più in porta ma da attaccante, il ruolo che ho sempre sognato fin da bambino“.
E’ partita così una nuova avventura: “I ragazzi mi hanno accolto come un fuoriclasse, il gruppo è splendido e il capitano al primo allenamento mi ha allacciato le scarpe per pagare una scommessa. Questo calcio mi ha ridato entusiasmo e nelle tre partite che ho giocato ho segnato un gol. Quando abbiamo smesso a causa del Coronavirus, eravamo a 3 punti dalla prima in classifica e avevamo buone possibilità di continuare a fare bene“.
Cosa riserva il futuro di Sorrentino?Mi piacerebbe ricoprire un ruolo dirigenziale. Non so, dunque, se andrò avanti con il Cervo, ma sicuramente mi farò tesserare e, qualora avessi una domenica libera, mi piacerebbe tornare a giocare lì. Per chi come me ha giocato tanti anni e poi si trova a smettere, non è facile ritrovare emozioni nelle altre situazioni fuori dal calcio e il Cervo me l’ha ridato“.

Nella stagione 2000/2001, Sorrentino ha vestito la maglia del Varese. “Ero un giovane di belle speranze ed è stato un buon trampolino di lancio. E’ stato il mio primo anno da titolare in un campionato vero e di professionisti.  Non era da tutti partire dalla C1 e per altro in una piazza importante come Varese. Eravamo un ottimo gruppo e ci siamo tolti qualche bella soddisfazione“.

Michele Marocco e Mavillo Gheller