Basket Marnate a braccia alzate, con largo vantaggio sulle inseguitrici, prima sul traguardo, va da sè virtuale, relativo alla costruzione della squadra per la stagione 2020-2021. Così, mentre diversi club vivono in totale affanno e non sanno ancora dove e come muoversi, Marnate è già pronta e carica per il prossimo campionato.

“In verità non si è trattato di una grande impresa anche perchè – spiega Alberto Tomasich, presidente del club biancoverde -, tutti i ragazzi volevano fortemente continuare il viaggio iniziato nell’ormai passata stagione. Tutti quanti volevano provare a dare un senso positivo a tutto ciò che si era interrotto bruscamente causa coronavirus. Così io e miei collaboratori non abbiamo dovuto faticare granchè per convincerli a restare con noi e, appunto, impegnarsi ancora di più per chiudere il cerchio il prossimo anno. Per allestire la squadra sono bastati una serie, davvero breve, di colloqui individuali grazie ai quali abbiamo raccolto in tempo zero le adesioni dei giocatori che, peraltro, ai nostri occhi risultavano tutti meritevoli di riconferma. Quindi, ripartiremo con Parietti, Arui, Corci, Roppo e Tiengo nel reparto esterni; Pariani, Meraviglia, Cattaneo e Augusto nel “pack” dei lunghi. Per completare il “roster” abbiamo scelto 5 Under classe 2003 e 2004: Pogliana, Martinoni, Vivarelli, Ferro e Fiorini. Per guidare il gruppo abbiamo ovviamente confermato anche lo staff tecnico: coach Viola come capo allenatore; coach Santaterra come suo assistente e il professor Ferioli come preparatore atletico”.

Avendo poco fa accennato alla chiusura del cerchio, avrete in mente anche l’obiettivo, quale?
“Avendo lasciato in quota alta classifica, ci ripresenteremo ambiziosi e con tutte le intenzioni di essere protagonisti, magari fino in fondo. Tradotto in parole povere, consapevoli delle nostre qualità, siamo pronti per puntare al salto di categoria”.

A margine, da dirigente di società, cosa pensi delle indicazioni fornite recentemente da un comitato di esperti sulla possibile ripresa delle attività?
“Apprezzo gli sforzi compiuti e riconosco che dietro a questo protocollo di comportamenti da adottare c’è uno studio rigoroso. Però, da presidente di un club che annovera oltre 300 praticanti, ma soprattutto da appassionato del gioco del basket avrei una “piccolissima” annotazione da fare: le indicazioni, certamente sensate, vanno bene solo per ricominciare, ovvero in quella fase di preparazione dedicata ai fondamentali tecnici e al lavoro individuale. Ma, via, queste indicazioni non c’entrano nulla col gioco della pallacanestro, con l’agonismo e l’intensità che essa richiede, con il contatto fisico che è un elemento fondamentale del nostro sport. Insomma: una bella idea che va da A a B. Peccato che la pallacanestro, per come la intendo io, per come la intendiamo tutti, arrivi fino alla Z. Per fortuna, aggiungo io”.

Massimo Turconi    

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