Dopo le recenti dichiarazioni del Ministro dello Sport che ha prorogato almeno fino al 13 aprile la sospensione delle attività sportive, allenamenti compresi, le sorti del campionato assumono tinte sempre più fosche. Spaziamo tra i reparti della formazione della Besnatese in questa doppia intervista al capitano Fabio Comani e al bomber Marco Caccia per analizzare la situazione attuale e commentare il percorso della squadra fino al giorno dello stop che ha bloccato il mondo del calcio e non solo.

Come state affrontando questa quarantena?
Caccia
: “In questo periodo la mia giornata si incentra principalmente sullo studio. Frequentando l’università sono impegnato tutto il giorno con le lezioni online e mi capita di studiare anche di sera. Cerco comunque di mantenermi in forma alternando vari tipi di esercizi. A casa ho una specie di piccola palestra, quindi alcuni giorni corro sul tapis roulant, altre volte mi alleno con i pesi per potenziare il fisico. All’inizio la situazione era più gestibile e infatti avevamo un programma personalizzato che consisteva in tre allenamenti a settimana e prevedeva sessioni di lavoro aerobico per potenziare la resistenza e altri esercizi per la forza delle gambe, come squat e affondi. Con le attuali restrizioni seguirlo del tutto è impossibile, quindi faccio quello che posso”.
Comani: “Fortunatamente dal punto di vista lavorativo mi sto mantenendo attivo. Essendo professore di educazione fisica sto continuando le attività con la didattica online, quindi sono occupato con le video lezioni, i consigli di classe e altri lavori digitali con spiegazioni di vari sport per i ragazzi. Oltre alla scuola lavoro anche in un centro poliambulatorio per il recupero funzionale, ma in questo caso sono fermo dal 23 febbraio. Per quanto riguarda gli allenamenti, cerco di mantenere la condizione con esercizi fisici in casa, visto che a livello tecnico non si può più fare molto, e infatti è da un mese e mezzo che non tocco un pallone. Quando si poteva ancora uscire andavo a correre e la prima domenica dopo la sospensione del campionato avevamo anche organizzato una partitella tra di noi, poi però è stata annunciata la quarantena totale”.

Secondo voi cosa succederà al campionato?
Caccia
: “Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, ma purtroppo non penso che questa stagione possa continuare perché dopo un periodo di inattività così lungo sarebbe impossibile recuperare tutte le partite perse, oltre al fatto che a livello fisico si farebbe molta fatica a riprendere. Ipotizzando che il campionato sia finito, secondo me sarebbe giusto tenere conto dei risultati ottenuti fino al momento dello stop perché avevamo già disputato la maggior parte delle partite, seppur ne mancassero altre importanti. Quindi penso che si potrebbe almeno assegnare la vittoria al Gavirate, che con l’ampio vantaggio in classifica aveva già dimostrato di meritarla. È anche vero, però, che la questione delle qualificazioni sarebbe un grosso problema. Considerata la stagione fatta, per noi della Besnatese è un dispiacere dover rinunciare alla possibilità dei playoff perché avremmo potuto sperare di passare in Eccellenza. Se si annullasse il campionato sarebbe come un’annata sprecata per la squadra”.
Comani: “Per pensare a una ripresa del campionato a maggio, l’emergenza dovrebbe finire al massimo a metà aprile visto che, essendo fermi da molto tempo, servirebbero almeno due o tre settimane per rimettersi in forma. Ma sinceramente dubito che a breve possano dare un simile annuncio; anzi, considerando la situazione, è probabile che la quarantena venga posticipata oltre il 15 di questo mese. Quindi non credo che si riprenderà. A questo punto non resta che sperare per i tornei estivi delle squadre giovanili, con cui si tengono in piedi tante società. La Besnatese, ad esempio, basa l’80% delle sue entrate su questa iniziativa, quindi se non si potesse organizzare, sarebbe dura intraprendere al meglio la prossima stagione. Quanto al campionato in stand-by, se si disputassero playoff e playout con dieci partite in meno risulterebbe falsato. Secondo me sarebbe più logico annullarlo, anche se pensando alla Besnatese sarebbe un grande rammarico perché eravamo terzi a un punto dalla seconda in una stagione molto combattuta”.

Marco, la Besnatese aveva la quarta miglior difesa del girone. Quanto è rassicurante avere alle spalle un difensore come Comani?
“Fabio è un giocatore esemplare e una vera e propria sicurezza per la nostra difesa. Da capitano, è una figura di riferimento per tutti i compagni di squadra. Ha anche un carattere forte, quindi lo consideriamo un po’ come un allenatore, e infatti ci riprende se non abbiamo un atteggiamento consono. Mi trovo molto bene con lui e sono felice di giocarci assieme perché sia in partita che durante gli allenamenti ci dà molte indicazioni e riesce sempre a trasmetterci tutta la sua esperienza”.

Dopo un mese e mezzo lontano dal campo, quanto è forte la voglia di tornare a Caccia di gol?
“Fortissima, anche perché per un attaccante fare gol è l’ossigeno che spinge ad andare avanti. Ma personalmente mi piace anche far segnare i miei compagni perché l’importante è che la squadra conquisti la vittoria. Un confronto tra quest’anno e l’anno scorso? Con la Vergiatese, facendo l’esterno, il mio gioco consisteva soprattutto nel servire i compagni in area, ma ero comunque riuscito a mettere a segno un po’ di gol. Invece, in questa stagione con la Besnatese, giocando più al centro ho avuto più possibilità di andare alla conclusione, e allo stesso tempo mi è capitato di fare anche qualche assist per i miei compagni di reparto. Interrompere la stagione così è stato un peccato: giocare mi manca molto e non vedo l’ora di tornare in campo”.

Fabio, l’arrivo di Caccia in estate ha permesso un bel salto di qualità in attacco. Come valuti la sua stagione?
“Sicuramente il suo arrivo è stata una sorpresa perché lo abbiamo preso negli ultimi giorni di mercato e non mi sarei mai aspettato di trovarmi in squadra un giocatore così. Lo ricordavo dall’anno scorso, ma non benissimo perché ci eravamo affrontati solo una volta. Non appena si è unito al gruppo ha dimostrato tutte le sue capacità, e infatti è stato il capocannoniere del girone di andata. Un giovane come lui non ce l’ha nessun’altra squadra e pensando al suo percorso spiace ancora di più che il campionato si sia bloccato in questo modo perché poteva ambire a risultati importanti. Ma speriamo che continui così anche nella prossima stagione”.

Quanto a te, sei alla Besnatese da ben cinque anni. Immagino che la consideri una seconda casa.
“Esattamente. Da quando ho iniziato a giocare in prima squadra sono stato solo in due società, prima otto anni a Sesto e poi dal 2015 a Besnate. Questo perché non amo tanto cambiare se mi trovo bene in un posto. Quando ho lasciato la Sestese, cercavo una società seria con un ambiente sereno che non opprimesse i giocatori per i risultati, quindi ho scelto la Besnatese che era una neopromossa in Promozione. Io arrivavo dall’Eccellenza ma cambiare categoria non è stato un problema perché quello che mi interessava era divertirmi giocando a calcio. Mi parlavano così bene di questa società che non ci ho pensato due volte. È vero, è come se fosse una grande famiglia, e infatti abbiamo tanti volontari che vengono al campo tutti i giorni, dai magazzinieri a chi sta in cucina. Siamo tutti molto uniti ed è questa è la fortuna della Besnatese, quindi mi spiacerebbe ulteriormente se l’anno prossimo dovessero sorgere problematiche economiche”.

Silvia Alabardi