Settimana scorsa, quando le norme lo consentivano, la Besnatese si è rimessa in moto e ha svolto anche un’amichevole contro il San Michele sul campo di Morazzone. Dopo il nuovo Decreto del Governo e lo stop del Coni, anche la formazione di mister Rasini si è fermata in attesa che la situazione legata al Coronavirus possa migliorare e risolversi.
Come state affrontando questa emergenza?
“E’ brutto rinunciare al calcio per noi allenatori e per i ragazzi, ma di fronte ad un’emergenza del genere è più che doveroso dire “basta” fino a quando tutto sarà passato. Fino al 3 aprile non torneremo al lavoro e, se si dovesse decidere per prolungare la pausa, ci adegueremo”.
Com’è stato tornare ad allenarvi dopo una decina di giorni di stop?
“Ci siamo allenati martedì scorso e giovedì abbiamo giocato un’amichevole contro il San Michele. Lo sport e l’attività fisica aiutano a svagarsi e sono un’ottima valvola di sfogo per tutti e i ragazzi, ma anche noi dello staff, siamo stati contenti di tornare al campo e riprendere. Ma con la salute non si scherza e in questo momento è giusto fare un passo indietro”.
Ai suoi ragazzi ha dato un programma individualizzato di allenamento?
“Sì, ad ognuno di loro ho detto di mantenersi in forma andando a correre e facendo del lavoro atletico. Non so se per tutti sarà possibile seguirlo, ma, qualora l’emergenza si risolvesse entro i primi di aprile e si decidessi di riprendere il campionato, mi piacerebbe che la Besnatese si facesse trovare pronti. E mantenere anche ora una buona condizione aiuterebbe nello scopo”.
A tal proposito, secondo lei i campionati ricominceranno? Quali sono le soluzioni possibili?
“La mia, più che altro, è una speranza, anche se la vedo durissima. Dobbiamo recuperare ben 9 partite, portare a termine quelle già in calendario e inserire la fase playoff/playout, il tutto, se tutto va bene, da metà aprile in poi. A mio parere si annullerà la stagione e si ripartirà con la prossima, con conseguenze improtanti sul piano economico delle società e non solo”.
Dal punto di vista personale, come sta vivendo questa situazione?
“Sono metalmeccanico e finora continuo a lavorare, anche se con qualche accortezza in più. Sono sinceramente preoccupato dal punto di vista sanitario, ma anche da quello economico. Forse, però, questa emergenza ci aiuterà ad azzerare tutto con più consapevolezza per poi ripartire con più forza. Ci rimboccheremo le maniche e mi piace pensare che, alla ripartenza, ne trarremo tutti più benefici”.
Laura Paganini