Quanti km separano Varese da Bellinzona? A guardare su google maps sono circa una sessantina, ma se lo chiedete a Marco Palvarini e Giacomo Marcon potrebbero anche azzardare uno zero tondo tondo.
E per fare questo a dare una grossa mano ci pensa la tecnologia, ma come diceva un noto spot di qualche anno fa “La potenza è nulla senza il controllo”, riadattandolo, la tecnologia sarebbe nulla se non ci fosse l’entusiasmo, la voglia di azzerarle per davvero quelle distanze. E Palvarini e Marcon di entusiasmo ne hanno da vendere.
Entrambe classe ’95, cresciuti tra le fila del Bosto giovanile, accomunati dalla stessa passione, quella del calcio, e dagli stessi studi, in scienze motorie, sono rispettivamente portiere e “tuttocampista” del Bosto prima squadra, ma anche preparatori atletici e mister. Oltre l’esperienza gialloblù, che Palvarini condivide, tra l’altro, con mister Epifani nei 2004, e che vede il numero uno Marcon impegnato con dei numeri uno un poì più piccoli, c’è un’avventura oltre confine, quella nella società professionistica del Bellinzona.
Ed ecco che allora torna super utile la tecnologia. Computer, smartphone, app, tutto al servizio dei due ragazzi che hanno trovato un metodo alternativo in questa quarantena per tenersi stretti i loro ragazzi.
“Arrivato lo stop ci siamo chiesti cosa potessimo fare per proseguire nel nostro lavoro ma soprattutto per tenere vivi i rapporti in un periodo così complicato – ha affermato Palvarini – e così, con il consenso della società, abbiamo dato il via a questi “allenamenti a distanza”, con l”obiettivo principale di smuovere qualcosa in loro“.
Di cosa si tratta entrando un po’ più nello specifico?
Palvarini: “Abbiamo diviso i 24 ragazzi che seguiamo in 4 gruppi da 6 e ad ogni gruppo abbiamo affidato il nome di un elemento naturale, esempio terra, montagna, ecc così da coinvolgere anche una parte di didattica pura, non mancano infatti domande di geografia o di altre materie scolastiche in merito, e poi procediamo con l’allenamento online dove possiamo proporre e mostrare esercizi confrontandoci direttamente“.
Marcon: “Io e Marco siamo preparatori atletici e seguiamo in particolar modo il gruppo dei 2009, se l’impegno durante la stagione regolare era di 3 allenamenti più partita, ora non potendo giocare abbiamo optato per i 4 allenamenti ed ogni settimana giriamo fra i gruppi, così da riuscire a seguire tutti allo stesso modo“.
Quali sono i pro e i contro di questo tipo di allenamenti?
Marcon: “Poter dare una continuità al lavoro iniziato, seppur in maniera diversa, garantisce comunque impegno, costanza, volontà, un altro vantaggio rispetto alle classiche schede di lavoro che vengono inviate, seppur in maniera differenziata, è la possibilità di poter correggere nell’immediato i ragazzi, di stargli comunque vicino; fra i contro ovviamente il contatto umano, ci manca essere a pochi centimetri di distanza, certo, il campo resta il campo“.
Palvarini: “In realtà non inventiamo nulla di nuovo ma lavoriamo comunque sugli aspetti della motricità, come detto il contatto umano è ciò che manca di più, però cerchiamo comunque di sfruttare tutti gli elementi a disposizione, la casa, il giardino, attrezzature create ad hoc, per stimolare anche la loro fantasia, in ogni circostanza cerchiamo di dargli il più possibile“.
Qual è stato il riscontro da parte dei ragazzi? E da parte della società?
Palvarini: “C’è stato subito entusiasmo, ci seguono con piacere e con impegno, per dirla tutta ci ringraziano anche perchè gli permettiamo comunque uno svago ed uno stacco dalla quotidianità che è fatto per lo più di scuola e poco altro, ottimo il riscontro anche da parte delle famiglie che ci supportano“.
Marcon: “Quanto al riscontro societario anche in questo caso possiamo dire che è stato più che positivo; in una società come il Bellinzona e quindi professionistica dove tutto viene valutato attentamente, anche allenamenti vengono vagliati appronfonditamente“.
A proposito di ciò: voi siete anche nello staff del settore giovanile del Bosto, quali sono le principali differenza tra una società dilettantistica ed una professionistica?
Palvarini: “La principale differenza sta nella selezione: una società professionistica ha un settore giovanile d’elite, i ragazzi vengono valutati singolarmente ogni allenamento e vengono constatati i loro valori, essendoci poi diverse affiliazioni con altre società, talvolta vengono fatti crescere altrove per poi tornare alla base“.
Marcon: “Altra differenza è la scala gerarchica che è strutturata un po’ diversamente e che porta, come dicevamo, alla valutazione attenta di ogni allenamento e di ogni obiettivo prefissato“.
Tralasciando per un attimo i più piccoli e parlando di prima squadra: campionati stoppati ed esito incerto, peccato per il Bosto che da neopromosso stava facendo una grandissima stagione…quasi da playoff?
Marcon: “La salute viene prima di tutto ed è giusto che si sia fermato anche il calcio, certo se guardiamo nel nostro piccolo tenere a freno la nostra passione spiace, e spiace anche perché stavamo facendo davvero bene, non so dove saremmo potuti arrivare ma non nascondo che ai playoff ci credevamo e che avremmo lottato fino in fondo“.
Palvarini: “Mi unisco a questo dispiacere e aggiungo che ne ho anche uno personale perché stavo rientrando da un brutto infortunio e sarei stato disponibile proprio in questa seconda parte di campionato, peccato, ci rifaremo“.
Mariella Lamonica