Torneranno i palloni che bucano la rete, le risate negli spogliatoi, il tifo sugli spalti ma adesso il nostro paese sta combattendo contro un avversario tosto per una vittoria comune: il bene di tutti noi. È questa la necessità principale di Lorenzo Tajana, mister degli U21 del Laveno calcio a 5, formazione che, come tutte le altre, è costretta a rimanere in panchina in attesa di poter ritornare nei palazzetti a fare prodezze.

Come state affrontando questa situazione?
“Ovviamente ci siamo fermati come disposto dal decreto ma già prima con la società avevamo deciso di fermarci per tutelare i ragazzi perché la salute viene prima di tutto”.

Avete dato un programma da seguire a casa?
“Quando c’era la possibilità di poter andare fuori facevano già loro esercizi individualmente. Adesso si pone il problema a causa dell’impossibilità di uscire ma essendo giovani non ne risentono molto, corrono sempre come lepri! Non abbiamo dato nessun tipo di indicazione anche perché non sappiamo nulla dal punto di vista del campionato come e quando si riprenderà e abbiamo preferito fare così. Seguire un allenamento domestico sarebbe stressante e vogliamo lasciare tranquilli i ragazzi in questo momento pesante dal punto di vista psicologico. Priorità sulla persona e non sull’atleta”.

Secondo lei come si evolverà la situazione campionato?
“Non mi sono posto questo problema. Come ho già detto, al primo posto c’è lo stare bene e se dovessimo ritornare sui campi anche solo per stare tra di noi per divertirci va bene. Non è una priorità finire il campionato. Mi auguro che questa situazione finisca presto, anche per i ragazzi che non sono abituati a stare in casa per così tanto tempo”.

Lei con il lavoro come si sta organizzando?
“Lavoro in aeroporto e per me la vita non è cambiata più di tanto, c’è solo molta meno gente”.

Roberta Sgarriglia