Brutta prestazione della Caronnese domenica a Sestri Levante, dove al 90esimo minuto è incappata in una sconfitta. Testa già all’Imperia: domenica 29 novembre, infatti, si torna a giocare tra le mura domestiche nella speranza di guadagnarsi tre punti. A fare il punto è il direttore sportivo rossoblù Raffaele Ferrara che ha le idee chiare sul prossimo futuro. 

Sconfitta che fa male in terra ligure. Che partita è stata?
“Sicuramente non sono stati 90 minuti facili. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, indubbiamente. La Caronnese non è stata brillante come ci ha abituato in questi primi sprazzi di campionato”.

Un campionato che per ora sta andando avanti a spizzichi e bocconi. Che cosa ne pensa?
“Ci sono state delle difficoltà e secondo la mia opinione vanno assolutamente messe delle regole. Siamo partiti il 27 settembre e al 1° di novembre in tutta la Serie D c’erano oltre 100 recuperi da giocare. Servono delle linee guida se no ogni 2 mesi bisogna fermarsi e recuperare le partite. Sarà una stagione anomala, lo sappiamo, ma la Lega Nazionale Dilettanti deve fare qualcosa per farci giocare in un’apparente normalità”. 

Secondo lei, in futuro, ci sarà, quindi, un altro blocco?
“Se non viene regolarizzato il tutto, il campionato di fermerà da solo. Io penso che vada detto di bloccare le partite solo se si hanno positivi in squadra, altrimenti no. Solo con il protocollo ci saranno una o due partite rinviate, come succede per esempio in Lega Pro, non 6 o 7. Adesso dovremmo iniziare a giocare il campionato normale il 6 dicembre, ma hanno già preannunciato che a dicembre, gennaio, febbraio potrebbe esserci la terza ondata del Covid. Cosa facciamo? Ci fermiamo un’altra volta? La LND non può sottovalutare queste cose”.

Quali rimangono gli obiettivi futuri della Caronnese?
“Siamo una squadra giovane e facciamo prestazioni positive e negative. Queste ultime non so se sono dettate da uno sbalzo di continuità della squadra, oppure per la situazione che ci circonda. Certo, siamo stati fermi quasi un mese e poi in quattro giorni abbiamo disputato due gare. Ma bisogna sapersi adeguare: chi ha accettato di giocare quest’anno, deve farlo fino in fondo”.

Silvia Galli

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