Negli ultimi due mesi solo tre partite a referto per la Castellanzese (con Lavagnese, Casale e Chieri), quattro se considerata quella di domani con la capolista Bra che chiuderà un 2020 assai particolare. Numeri che fanno riflettere sullo stato di salute di una Serie D che arranca, mentre il virus che non dà pace alle società. In questo modo non è affatto facile trovare la condizione giusta per dare il meglio sul campo. Ne sa qualcosa la società neroverde di Alberto Affetti che con il punto ottenuto a Chieri cerca di rilanciarsi dopo un novembre nero in fatto di risultati. 

Presidente, un anno così difficilmente avremmo potuto immaginarlo. Come lo ha vissuto e come lo sta vivendo la sua società? 
“La Castellanzese nell’anno horribilis 2020 sta soffrendo come tutti la situazione imposta dal COVID; difficile disputare un campionato in queste condizioni. Non ci sono certezze, anche perché la pandemia spariglia le carte ogni qualvolta programmi un qualcosa. Abbiamo fame di normalità e sete di poter fare quello di cui eravamo abituati fino a dieci mesi or sono, ma in questo momento è utopia. Dobbiamo avere pazienza e trovare nuove strategie per evitare un crollo irreparabile”.

Molti colleghi presidenti hanno assunto una posizione di contrasto rispetto alle decisioni di LND. Lei che ne pensa?
“Non credo che puntare il dito contro qualcuno serva a qualcosa, anzi… In questa fase è opportuno essere promotori di stimoli, non di critiche ad personam che non siano costruttive”. 

Le incertezze della Lega però alimentano le polemiche, questo è innegabile…
“FIGC e LND gestiscono il pianeta calcio e sicuramente, come normale che sia, hanno commesso degli errori, ma sarebbe ancor più sbagliato contrapporsi a loro, senza arrivare alla soluzione dei problemi. E’ altrettanto vero che un dialogo non può essere tra sordi e per questo invito un po’ tutti a deporre le armi e mettersi attorno ad un tavolo e discutere serenamente, con l’intento comune di salvare il calcio dilettantistico. Disponibilità, buona volontà e senso del collettivo, aiuterà tutti ad uscire dal pantano in cui ci siamo trovati”.

Quale il rimedio più efficace contro questo stato di estrema confusione?
“Comprendo anche il disagio, le preoccupazioni, la rabbia che molti presidenti di serie D e di altre categorie hanno in questo momento; oggi abbiamo bisogno di unità tra società ed istituzioni calcistiche, non di divisioni e tensioni. Il dialogo è la strada più lunga e laboriosa, ma porta sempre molto lontano”.

E’ comunque un campionato che va avanti a singhiozzi. Con 2021 che si prospetta ricchissimo di turni infrasettimanali di recupero. Come si può andare avanti così?
“Rimango del parere che il campionato non doveva essere giocato per via delle incognite che poteva riservarci. Oggi la scure del probabile disavanzo in bilancio dell’ esercizio corrente che subiranno i club a causa dei disagi provocati dal COVID, condizionerà fortemente i programmi delle società, non solo nella stagione in corso, ma soprattutto nella prossima. Per questo invito le autorità competenti a valutare con grande attenzione quanto il calcio, proprio perché sport di massima e quindi fenomeno di estrema importanza sociale, debba essere adeguatamente sostenuto economicamente altrimenti potrebbe causare effetti devastanti e dai costi elevati sulle nostre comunità, sulle nostre famiglie”.

Questo nuovo protocollo è realmente migliorativo per le società di Serie D?
“Il nuovo protocollo con i test rapidi 48/72 prima delle gare applicato al campionato di serie D, deve essere ancora rodato; ad oggi comunque esiste qualche falla nel sistema che a mio avviso andrebbe eliminata. Bisogna fare in fretta, altrimenti la macchina potrebbe incepparsi tra non molto e far collassare la massima categoria dei dilettanti”. 

Il pensiero di fine anno di Alberto Affetti..
“Considerando il periodo in cui ci troviamo, approfitto dell’occasione per augurare a tutti, alla redazione di Varesesport, alle famiglie colpite duramente dal virus, al mondo neroverde, a tutti gli appassionati di calcio, addetti ai lavori, praticanti e tifosi, un sereno Natale e un buon 2021, perché possa essere l’anno della speranza e della ripartenza”.

Redazione

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