Si fa presto a dire astenersi perditempo, ma di distintissimi all’orizzonte pare non se ne veda neppure l’ombra. Contrariamente alla vulgata bustocca che la vorrebbe impegnata in una serratissima trattativa di cessione del club, Patrizia Testa smonta qualsiasi ipotesi di imminente passaggio di consegne. Il tema è girato alla presidentessa biancoblu in quanto appreso da fonti autorevoli. A quanto pare, non abbastanza: “Solo scappati di casa. Magari presentati da persone rispettabili. Ma nessuna controparte che si possa considerare credibile”. Insomma (tarantinianamente), dalla curiosità della numero uno tigrotta, non si sarebbe passati alla sua attenzione: ”Non sono più la Patrizia Testa di 5 anni fa, azionista di minoranza e nuova al mondo del calcio. C’è una fidejussione depositata in Lega. Una proposta seria dovrebbe partire da quella e dal riconoscimento di quello che è stato fatto alla Pro Patria in questi anni. Semmai un giorno non dovessi farcela, mi comporterei come il presidente del Potenza consegnando la società alle istituzioni. Certo, non regalo il titolo sportivo a nessuno. Tanto per non andare lontano, come si sta facendo per il Varese in queste settimane. Ecco, quello non mi sembra sinonimo di serietà”.

A questo proposito, il Busto 81 gate ha fatto del “Carlo Reguzzoni” di via Valle Olona la pietra dello scandalo. La sua posizione ufficiale?  
“Ci siamo proposti per quel campo perché, come è comprensibile, abbiamo la necessità di non essere in affitto. E’ una situazione vergognosa. Siamo sparpagliati sul territorio con il Settore Giovanile. Non solo, abbiamo una convenzione onerosa di 50 mila euro per lo “Speroni” quando in passato lo stadio è sempre stato in uso gratuito. In più, non ci è stata data la possibilità di accedere al credito sportivo dovendo così impegnarsi con un prestito. Soldi non ce ne sono più. Ho ribadito più volte che per le strutture potrò fare solo lo stretto necessario. Abbiamo appena completato l’impianto di illuminazione per il campo di allenamento realizzato l’anno scorso. Terreno che non è però omologato a seguito dei lavori di bonifica. Una decisione del mio staff tecnico di cui mi fido ciecamente. Ci servirà quantomeno per tenere una categoria giovanile a Busto e non emigrare su 2 campi (Rescaldina e Torino Club), come l’anno passato. Vorremmo poter fare un baretto per le famiglie. Ma anche qui serve un’autorizzazione che auspico possa non essere onerosa. L’imprenditoria bustocca è lontana dalla Pro Patria. Posso solo ringraziare i nostri partner Hupac e Fragi che ci danno una mano. E la famiglia Vender che mi auguro possa confermare lo sponsor di maglia anche per la prossima stagione”.             

Tornando al campo. Se a margine del bando di assegnazione, si trovasse una soluzione di compromesso per l’utilizzo in compartecipazione del terreno con il nuovo Busto 81?
“Intanto bisogna capire quale sarà il futuro del nuovo Busto 81. Se si tratterà di un’ASD che farà solo il settore giovanile o se ci sarà anche una prima squadra. Magari in Terza Categoria. Le due opzioni presuppongono scenari diversi. E poi voglio essere chiara. Ho stima del patron Galli e con lui non ci sarebbe nessun tipo di ostacolo a trovare una soluzione. E’ con altri che potrebbero esserci problemi…”.

Capitolo Javorcic. Tutto lasciava pensare ad una decisione più celere. Non trova?
“Se devo esprimere un’opinione personale, anch’io mi sarei aspettata tempi più ristretti. Non siamo in ritardo ma per fare le cose per bene è giunto il momento di sciogliere il nodo. Credo già domani avremo il responso. La nostra volontà è quella di dare continuità al progetto. Quindi di proseguire con lui. E’ chiaro che anche lui deve però avere gli stimoli giusti. Nel caso, saremo comunque pronti. Turotti ha vagliato delle alternative”.

Quali, di grazia?
“Non so con chi abbia parlato il Direttore, a me non lo dice, è molto riservato. Forse perché teme che lo dica ai giornalisti… (risata)”.                                                      

Giovanni Castiglioni

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