Con il passare dei giorni diventa quasi sempre più certa la non ripresa della stagione sportiva 2019/2020, con le squadre delle categorie minori che devono comunque fare i conti con questa decisione. Oramai è un mese che non ci sono più partite e ricominciare ora, senza neanche più allenamenti svolti, è difficile. Ecco cosa ne pensa Mirko Mantegazza, presidente del Cistellum calcio, squadra di Cislago che milita nel girone di Como della Seconda Categoria.

Come sta vivendo questo stop forzato la vostra società?
“L’Asd Cistellum è ormai, dal 20 febbraio, ferma. Non abbiamo potuto svolgere alcun allenamento sportivo in quanto il centro, di proprietà comunale, è stato subito chiuso e non c’è stato permesso di fare niente”.

I ragazzi si stanno allenando a casa?
“I ragazzi hanno ricevuto inizialmente un programma sportivo per poter svolgere gli allenamenti personalizzati, tuttavia il continuo modificare dei decreti ha fatto venir meno la possibilità di dar seguito ai programmi, per cui oggi i ragazzi svolgono quotidianamente esercizi fisica da casa”.

Cosa pensa accadrà al campionato, quando siamo ormai ad aprile?
“A oggi la Federazione ha imposto la sospensione di tutte le attività fino al 3 aprile, ma credo che questo termine si prorogherà almeno per tutto il mese. Attendiamo istruzioni dalla Federazione che a sua volta dovrà avere direttive da parte del comitato medico sportivo italiano”.

Mirko MantegazzaSe fosse lei a dover prendere una decisione sul campionato, quale prenderebbe?
“A oggi l’ipotesi più corretta sarebbe quella di “congelare” il campionato e ripartire tutto da zero nella prossima stagione. Tuttavia, nell’ipotesi remota in cui si volesse ripartire, deve essere garantita dai massimi organismi statali, regionali, federali e sanitari la cessazione e il rientro definitivo dell’emergenza sanitaria poiché ritengo che la salute dei cittadini venga prima di tutto. Mi preme evidenziare come questa interruzione forzata provochi a tutte le associazioni sportive un danno economico che non si rifletterà solamente nel presente ma anche nel futuro. Per cui auspico veramente che ci sia un intervento, non con le parole ma con i fatti, a livello statale, regionale e comunale di aiuto e di contributo economico nei confronti di coloro che fanno dello sport un momento di aggregazione sociale che prima o poi dovrà ripartire”.

Personalmente come sta vivendo questo momento di pandemia?
“Essendo un libero professionista in ambito giuridico, ho la possibilità di svolgere la mia professione in smartworking anche se è una situazione estremamente difficile poter lavorare così, perché viene meno il contatto personale con la clientela. Credo, e anzi ne sono certo, che ci saranno delle ripercussioni economiche per tutti quanti, dall’imprenditore al dipendente al singolo professionista, per cui se non ci sarà un intervento serio, e non come quello previsto dall’attuale DPCM, da parte dello Stato e dell’Europa, si rischierà il default completo e quindi crescerà ancora di più la convinzione tra i cittadini italiani di avere una propria autonomia non solo statale ma anche regionale”.

Silvia Galli